Fear cuts deeper than swords.
C
entocinquant'anni anni di storia ci dividono dall'avvento di Nihal, ultimo mezzelfo e prima donna tra gli onorevoli Cavalieri di Drago; lontana è la Grande Battaglia d'Inverno, nella quale vennero massacrati i fammin. Il Tiranno, l'uomo che soggiogava il Mondo Emerso da troppo tempo, venne ucciso e la sua Rocca, la mastodontica torre in cristallo nero, cadde con lui, seppellendo per sempre quei tempi bui. Cento invece sono gli anni che ci separano dalla nascita di re Dohor, l'uomo che cercava di riuscire nell'impresa fallita dal Tiranno, ovvero unificare le Otto Terre sotto un unico regno; con lui nacque anche una setta di invasati al culto di Thenaar, dio della guerra e del fuoco, che fecero di un Tempio la loro dimora, la loro Casa che si estendeva come un morbo malefico nelle viscere della terra. Cinquanta infine sono gli anni che allontanano le Guerre Elfiche da noi, quando gli elfi guidati dal folle re Kryss invasero le Otto Terre e fecero dilagare il Morbo, una malattia senza cura che decimò l'esercito delle Terre Libere; fu Adhara, l'ultima Sheireen creata con sigilli dalla setta dei Veglianti, a porre fine a quelle tragedie e a tutte le battaglie, segnando l'inizio di un periodo di ripresa e di pace, che prospera ancora. Sotto la guida del Consiglio delle Acque, le Otto Terre si preparano a quello che sembra essere un fiorente periodo di pace e prosperità all'insegna della convivenza tra le razze: umani, elfi, mezzelfi, nani. Perfino gli abitanti di Zalenia cominciano pian piano ad emergere in superficie.
La situazione appare stabile,
ma...