Ideologia gender nelle scuole

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  1. Piccola Fra °º•Enci•º°
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    Innanzitutto va precisato che “ideologia gender” è un connotato attribuito da chi è contro a delle nuove direttive proposte dall’Unione Europea secondo le quali nelle scuole italiane, a partire probabilmente dall’anno scolastico 2015/16, verrà introdotta una nuova materia, l’educazione affettiva e sessuale. Per i sostenitori non esiste alcuna ideologia gender, in quanto il termine è solo un “fenomeno” creato ad hoc da estremisti cattolici e menti bigotte.

    Ma cosa verrà insegnato ai nostri figli a partire già dall’asilo?

    Secondo l’OMS è opportuno che ogni bambino sappia che:
    •Biologicamente puoi nascere maschio o femmina
    •Il tuo genere (ovvero il tuo atteggiamento, il tuo essere uomo o donna che non c’entra con l’essere di sesso M o F) può essere femminile, maschile, misto o incerto a prescindere dalla biologia, in quanto deriva da influenze esterne socio-culturali ed educative.
    •Il tuo interesse sessuale e sentimentale può essere orientato verso il tuo stesso sesso, verso il sesso opposto, verso entrambi o verso nessuno

    Inoltre:
    •Che il bambino può decidere quale genere seguire, quale interesse sentimentale o sessuale.
    •Che il fatto che sia nato biologicamente maschio o femmina non determini il genere né l’orientamento sessuale, perché sono una scelta.
    •Che la famiglia ideale, intesa come “normale”, non esiste, e che non vi è differenza tra una famiglia composta da mamma e papà, da due papà o da due mamme.

    Verrà affrontata anche la tematica della masturbazione infantile, della scoperta del corpo e del piacere fisico a partire dall’asilo.

    Il programma mira ad annullare le attribuzioni di genere legate anche ai genitori, e quindi non ci saranno più mamma e papà, mamma 1 e mamma 2, papà 1 e papà 2, ma genitore 1 e genitore 2. Probabilmente neanche più la festa della mamma e del papà.

    Non c’è ancora chiarezza per quanto riguarda a chi verrà affidato il compito di impartire queste lezioni, se agli insegnanti delle ordinarie materie, se a persone comuni che hanno un vissuto come gay/lesbiche/transessuali/transgender o se a psicologi.

    Chi si dichiara contrario sente minata la sacralità della famiglia, e sostiene che dietro alle scuse della lotta all’omofobia, al bullismo e alla violenza si celi un complotto che vuole vederci tutti uguali, e dice “io credo che ogni bambino abbia bisogno di crescere con una mamma ed un papà, e voglio essere libero di insegnarlo ai miei figli”. Chi è invece favorevole dice si tratti di un grosso malinteso e fraintendimento, di un estremizzare da parte di cattolici conservatori e menti chiuse e bigotte.

    A prescindere che uno sia o meno d’accordo con quanto sopra, è davvero il caso che degli estranei inculchino delle idee così delicate e profonde ai nostri figli mentre noi soprattutto non siamo presenti? Siamo certi che non possiamo risparmiare loro tutta questa confusione, quanto meno all’asilo e alle elementari, e non possiamo semplicemente lasciargli fare i bambini?

    FONTE: chizzocute.it
     
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  2. -[Evil]-
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    CITAZIONE
    A prescindere che uno sia o meno d’accordo con quanto sopra, è davvero il caso che degli estranei inculchino delle idee così delicate e profonde ai nostri figli mentre noi soprattutto non siamo presenti? Siamo certi che non possiamo risparmiare loro tutta questa confusione, quanto meno all’asilo e alle elementari, e non possiamo semplicemente lasciargli fare i bambini?

    Si infatti, lasciamo loro fare i bambini. C'è tempo per queste cose: poi quando avranno 20 anni, saranno omofobi ed andranno a votare, si troverà un modo. No comment.

    Io sarei più che felice di mandare i miei figli in una scuola del genere. Mi piace questa mentalità, perché è moderna, attualissima e tollerante. Solo è chiaro che non può essere "la maestra Maria" ad insegnare queste cose, visto che nel 90% dei casi la maestra Maria stessa è omofoba ed instancabile protettrice della sacralità della famiglia italiana. Servono persone qualificate, probabilmente laureate, perché non mi vengono altre qualificazioni in mente a meno che non si istituiscano corsi per i maestri su queste tematiche, ma di nuovo: chi insegna in questi corsi?
    Insomma, scritto così è tutto molto bello. Ma è chiaro che qua si sta parlando di una cosa complicatissima da fare, una cosa che certamente non può coprire un articolo giornalistico.

    Ma vabbè, dettagli a parte e tornando alla parte da me quotata: anche a me da un po' fastidio che il tutto debba avvenire fuori dalle mura di casa, lontano dalla propria osservazione. Ma questo si fa perché il genitore medio, proprio come la cara maestra Maria, è omofobo e santo protettore della sacralità della famiglia. Ovviamente non sono più in molti ad avere il coraggio di confessare la propria omofobia apertamente, ma questa esce tutta fuori non appena arriva il fatidico "Papà, sono gay".

    In conclusione, è un bel pensiero. Ora: come si fa?
     
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  3. Jessy94_TDM
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    Io sono d'accordo a metà: i bambini dell'asilo hanno una sessualità, sicuramente, ma sono bambini dell'asilo. E un bambino dai 3 ai 5 anni non ha bisogno di una lezione di educazione sessuale. Per niente.
    Un bambino dai 3 ai 5 anni ha bisogno, in questa società, di imparare il valore della diversità e il rispetto. Né più, né meno. Non gliene frega un accidente del gender, della religione e di quant'altro. Un bambino dell'asilo deve sognare e giocare, e deve imparare a farlo con gli altri, a non giudicare nessuno.
    Solo dopo, alle elementari, subentra l'educazione sessuale: ma non "esistono gli etero e i gay". Deve essere un viaggio alla scoperta del proprio corpo, di come si è fatti, di come non ci si fa del male e come non avere i sensi di colpa quando, verso gli 11 anni, cominceranno gli impulsi sessuali. Questo serve, il resto non ha senso.
     
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  4. -[Evil]-
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    Non è educazione sessuale, è educazione sociale. Per questo sono d'accordo. Quella viene dopo, come hai detto tu (anche se senza un'adeguata educazione sociale non serve a niente, ma questo è un altro discorso per un altro topic).
    Quello che intende l'articolo è che dovrebbero esserci questi insegnanti a spiegare che in una famiglia ci sono "due genitori", non una mamma ed un papà. Quello è un caso particolare e molto diffuso di famiglia. Che poi volendo si potrebbe anche estendere il ragionamento ai casi in cui il genitore è uno soltanto, per vari motivi chiaramente.
    Io sono totalmente d'accordo, solo che finché non spiegano come, rimane filosofia dell'educazione.
     
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  5. Jessy94_TDM
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    Ma il problema del concetto di famiglia rientra nell'insegnare a rispettare tutti :D utopia, dici?
     
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  6. I'm so tired
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    Non sono d'accordo sulla scelta della tempistica.
    All'asilo è troppo presto parlare di scelta sessuale, ma d'altra parte alle medie è troppo tardi, poiché diciamo che ormai alle elementari si prende già 'più' coscienza di se stessi e cosa ci piace. Ovviamente un bambino di 8 anni non sarà consapevole totalmente di ciò che gli piace e cosa no, ma si può cominciare ad introdurre l'argomento.
    Il rispetto e la conoscenza del 'genitore 1 e genitore 2' e non madre e padre mi sembra giusto che sia introdotto all'asilo, ma come argomento leggero e semplice da capire.
    'L'insegnante Maria' però è da evitare ma siamo in Italia, credete davvero che si assumeranno esperti psicologi o persone gender? Sarebbe una scelta molto criticata e quasi tutti urlerebbero allo 'SPRECO DI SOLDI' è nessuno capirebbe che lo si fa per creare un futuro migliore, bello a scrivere che la maestra Maria non dovrebbe, ma se mai non fosse solo un idea ma una realtà, credo che alla maestra Maria sarà dato questo compito, che svolgerà male, QUASI sicuramente.
    Inoltre, andare oltre le mura domestiche per affrontare queste tematiche mi sembra più che giusto, ovviamente se trattate bene, perché i familiari sarebbero di parte e non parlerebbero dell'argomento con il dovuto rispetto e con la dovuta attenzione per non impressionare i figli.
    D'altra parte però il rispetto e la piena consapevolezza di queste tematiche dovrebbe essere insegnata prima ai genitori, perché vi rendete conto di quanto possiamo confondere un bambino se gli diciamo che ciò è normale e poi va a casa e il padre dice Se sei gay, ti caccio. Il problema è che è un circolo vizioso, si può provare a cambiarlo ma c'è bisogno che i bambini abbiamo una buona cultura e si parlo di cultura come crescita personale. Perché essere una persona di mondo, informata sugli argomento fa in modo che tu abbia un pensiero tuo e che quindi non vedi strano se due ragazzi/e stanno insieme. Il problema è l'ignoranza e la chiusura mentale.
    E poi voglio vederla come una realtà ma già immagino a quante scuole fingerebbero solo di mettere in atto questa normativa, e poi non se ne fa nulla e magari li fanno colorare. O 'meglio che facciamo matematica invece di insegnarvi queste cose inutili'.
    Sembra che io sia contro questa 'iniziativa' ma è il contrario, perché anche se è un circolo vizioso e sarà difficile, complicato e andrà in contro a molte critiche (chiesa per prima) io credo che ne vale la pena, perché se su una classe anche solo una persona prende conoscenza di se, e crede che tutto questo sia normale( per me lo è già) ne vale la pena, perché il mondo si cambia con una persona alla volta, magari però non saranno tutti di questo parere
     
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  7. Jessy94_TDM
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    Concordo perfettamente.
     
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  8. -[Evil]-
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    Nel post che ho scritto alludevo velatamente proprio ai soldi. Non perché sarebbe uno spreco, ma perché moltissime scuole di Italia non saprebbero neanche dove trovarli, questi soldi. Certo, io non so dire se sia vero o si tratti di scuse, ma spesso le scuole risparmiano addirittura sulla carta igienica e sugli insegnanti di materie che non sono di indirizzo. Io personalmente sarei molto sorpreso se improvvisamente uscissero fuori i soldi per pagare psicologi ed altre personalitá qualificate per fare questo lavoro. Ecco perché come hai detto purtroppo sarà la maestra Maria a farlo. E male.

    Sul fatto dei genitori anche sono d'accordissimo. Ed educare loro è ancora più difficile, ergo servono esperti ancora più bravi, nuove strutture, quindi più soldi. Probabilmente si chiederebbe ai genitori stessi di pagare, quindi figuriamoci.
    Per questo continuò a ripetere che nonostante la bella idea, proprio non capisco come vorrebbero implementarla.
     
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  9. Jessy94_TDM
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    CITAZIONE
    ma spesso le scuole risparmiano addirittura sulla carta igienica

    confermo. Né la carta igienica, né gli insegnanti, le classi sono arrivati a picchi di 30 alunni, per i quali secondo legge dovresti fare un piano di studio personalizzato per ognuno...con un insegnante su tre materie.
     
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    Gentili utenti, volevo dirvi che ho molto scritto sull'argomento "spauracchio ideologia gender"

    La sintesi è in questo articolo, e in altri del blog
    contattatemi pure per qualsiasi dubbio

    https://progettogenderqueer.wordpress.com/...hiamano-gender/
     
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    Da una porta segreta la trasparenza delle stelle.

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    Quoto chi mi ha preceduto. L'idea in sè mi piace ed è un passo verso l'insegnamento dell'uguaglianza e del rispetto verso se stessi e verso gli altri. Il problema è il come potrebbe essere affrontata questa cosa. All'asilo credo sia troppo presto e credo che sia importantissimo che a parlare di certe cose non sia un insegnante qualunque ma una figura specializzata, come potrebbe esserlo uno psicologo. E soprattutto è un lavoro che dovrebbe includere anche il dialogo con i genitori. Ma si sa come in Italia vanno a finire certe cose, perciò quello che ha detto I'm so tired purtroppo credo possa succedere molto facilmente..

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    'L'insegnante Maria' però è da evitare ma siamo in Italia, credete davvero che si assumeranno esperti psicologi o persone gender? Sarebbe una scelta molto criticata e quasi tutti urlerebbero allo 'SPRECO DI SOLDI' è nessuno capirebbe che lo si fa per creare un futuro migliore, bello a scrivere che la maestra Maria non dovrebbe, ma se mai non fosse solo un idea ma una realtà, credo che alla maestra Maria sarà dato questo compito, che svolgerà male, QUASI sicuramente.
     
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