Roma, professori "impongono" la lettura di un libro con sesso gay al Giulio Cesare: denunc

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  1. Lizy.Luminos
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    CITAZIONE
    Roma, 29 apr. (TMNews) - La vicenda dei professori del liceo Giulio Cesare di Roma denunciati per corruzione di minori per aver fatto leggere e discutere in classe un romanzo in cui si descrive un rapporto sessuale tra gay, rappresenta una grave aggressione all'uguaglianza dei sessi e alla libertà di espressione e di insegnamento prevista dalla Costituzione Italiana. Lo ha affermato il Codacons, che non si ferma ad attaccare gli autori di questa ridicola denuncia, ma va oltre e offre ai due docenti coinvolti il supporto legale per difendersi dalle insulse accuse.

    "Mettiamo il nostro ufficio legale a disposizione dei due professori di lettere denunciati, in modo da consentire loro non solo una efficace difesa, ma anche un contrattacco nei confronti di chi, presentando l'esposto, ha messo in atto una aggressione alla libertà e alla Costituzione Italiana, e pertanto dovrà risponderne nelle opportune sedi" ha spiegato il presidente Carlo Rienzi.

    "La vicenda appare quanto mai assurda se si considera che, seguendo il folle principio dei denuncianti, numerosissimi classici dovrebbero essere vietati nelle scuole italiane, a partire da Dante Alighieri il quale, nel libro dell'Inferno, inserisce lussuriosi e sodomiti.

    Per non parlare di Socrate che aveva un seguito di ragazzi che lo amavano, e aveva anche una moglie, dei poeti latini e di Catullo e Ovidio, che quasi tutti passano il tempo ad approfondire le dolcezze e le amarezze dell'amore a tutto campo: fra uomini e donne, fra uomini, fra dei e uomini e fra dei e donne" ha concluso Rienzi.

    Fonte: tmnews.it

    A parte l'assurdità della denuncia, ho appena letto la risposta degli stessi ragazzi che si sono sentiti strumentalizzati dalle associazioni che si sono mosse contro le insegnanti, dimostrando tra l'altro di essere molto più intelligenti di chi ha inneggiato allo scandalo.

    Per chi non sapesse di che libro si tratta, trovate la scheda del libro QUI.

    Voi che ne pensate?
     
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  2. Mugsy_Gollum
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    stiamo nel 2014? davvero?
     
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  3. Eluana
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    che assurdità... questi so peggio di quelli che dicono di non leggere il codice da vinci perchè è profano... ma per piacere...
     
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  4. Anice Stellato
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    Concordo con questo Rienzi, dovremmo abolire metà della letteratura classica allora! Che scemenze. Ma tanto l'italiano è abituato a fare polemica su ogni cosa.
     
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  5. Jessy94_TDM
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    Ero rimasta alla protesta dei ragazzi,ma ovviamente vedo che leggere un libro è considerato un affronto dagli stessi genitori, e non poteva essere altrimenti, dopotutto non è mica necessaria apertura mentale per sopravvivere in Italia.
     
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  6. Fosfatasi alcalina
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    Il titolo della discussione però mi fa sorgere un dubbio: quanto i professori hanno spinto affinché questo libro fosse letto?

    Ovviamente non sono contro a far leggere un libro del genere a dei ragazzi, ci mancherebbe. Tocca però sapere anche se questo libro è stato da leggere seguendo un percorso didattico o se, di punto in bianco, un professore ha detto: "Va beh, leggeteve 'sto libro". Alla fine un ragazzo può non essere interessato all'argomento e rifiutarsi di leggerlo
     
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  7. Lizy.Luminos
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    CITAZIONE (Fosfatasi alcalina @ 4/5/2014, 09:25) 
    Ovviamente non sono contro a far leggere un libro del genere a dei ragazzi, ci mancherebbe. Tocca però sapere anche se questo libro è stato da leggere seguendo un percorso didattico o se, di punto in bianco, un professore ha detto: "Va beh, leggeteve 'sto libro". Alla fine un ragazzo può non essere interessato all'argomento e rifiutarsi di leggerlo

    A quanto pare hanno letto il libro per un percorso didattico di testi contro l'omofobia.
     
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  8. Fosfatasi alcalina
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    Beh, se è così, non per remare contro, ovviamente, bisognerebbe capire se gli studenti erano tutti d'accordo. Diciamo anche che se lo scandalo non avesse riguardato la comunità gay, dubito che avrebbe avuto così tanto seguito mediatico.

    Il tutto per dire comunque che argomenti fuori dalla didattica data dal ministero andrebbe approvata da tutti gli studenti al 100%: io mi ricordo che quando non facevo religione, al liceo, l'ultimo anno il professore di lettere ha iniziato con noi un cineforum sulle malattie mentali.

    Ripeto, lungi da me non approvare la lettura di un libro che tratta di tematiche LGBT! Solo che spero che sotto ci sia qualcosa, piuttosto che avere la conferma che siamo il solito popolo bigotto del cavolo...
     
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  9. Jessy94_TDM
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    Fosfy scusami se te lo chiedo, ma per quale motivo gli studenti non dovevano essere d'accordo se non manifestando il proprio bigottismo? Ovvero, quali obiezioni sensate si possono fare alla lettura di un libro (del genere?)
     
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  10. Fosfatasi alcalina
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    Guarda, avendo fatto anche io percorsi didattici che poco c'entravano con il mio indirizzo di studi (percorso su malattie mentali al liceo classico, per esempio, ma anche genocidio in Africa, percorso sulla letteratura in Croatia e Albania, integrazione degli Africani, pena di morte, ecc.), posso dirti che personalmente ne sono rimasta molto entusiasta.

    Io però non sono tutti e, sinceramente, se non fossi stata d'accordo con il progetto, dubito che mi sarebbe piaciuto portarmi a casa da leggere libri che esulano dal programma ministeriale e che non suscitano il mio interesse. Probabilmente mi sarei lamentata con i miei genitori del fatto che un libro da leggere, imposto, non mi andava bene.

    Solo che se io avessi detto una cosa del genere su un libro sulle malattie psichiatriche non mi si sarebbe cagato nessuno, ma ultimamente vedo che l'argomento LBGT tocca molte persone, come è giusto che sia, e quindi c'è stato questo polverone mediatico.
     
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  11. Lizy.Luminos
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    Ad ogni modo, per rispondere anche un po' a quello che dice Fosfy, gli studenti si sono schierati a favore delle professoresse, non solo perché la lettura incriminata ha solo 3 righi di sesso omosessuale (e non si può definire per questo un "testo osceno"), ma anche perché loro ritengono che la lettura del libro sia stata del tutto formativa e di non essere stati obbligati alla lettura.
    Vi copio qui la lettera aperta del Dirigente Scolastico a tutte le componenti della scuola.

    Carissimi,

    solo oggi trovo un attimo di tregua per rivolgermi doverosamente a tutti voi, la nostra comunità scolastica – docenti, studenti, genitori e personale ATA –, riguardo all’episodio che ci ha visto dolorosamente e inopinatamente balzare sulle prime pagine dei giornali.
    Molto si è detto, ed io per prima, interpellata da stampa, da radio e da televisioni, ho rilasciato molte dichiarazioni, come d’altra parte hanno fatto docenti e studenti. La tentazione sarebbe quindi di tacere e molcire con il silenzio l’offensiva orda mediatica che ci ha colpito. “Al Giulio ci pensiamo noi” hanno scritto ieri i nostri ragazzi sullo striscione esposto all’ingresso: una fulminante verità, un “giù le mani dalla nostra scuola” a chiunque, di qualunque colore sia, abbia tentato – e con successo evidentemente! – di interrompere l’operosa quiete del nostro quotidiano lavoro.
    E tuttavia, come dirigente della scuola, sono consapevole di dovere a tutta la nostra comunità un’informazione diretta, senza mediazioni e/o manipolazioni, sui fatti accaduti nella scuola. E dunque questo mi accingo a fare.

    Quando il 25 aprile sono stata informata da un genitore della denuncia penale a due docenti del Giulio per aver fatto leggere il libro di Melania Mazzucco “Sei come sei” in due classi quinte ginnasio, - denuncia che peraltro a tutt’oggi non è pervenuta né alla scuola né alle docenti -, il fatto mi è apparso immediatamente strumentale ed odioso.
    Il libro infatti era stato assegnato in lettura a casa per le vacanze di Natale e faceva parte di un percorso di lettura ben noto agli studenti e alle famiglie, perché partito in quarta ginnasio, e realizzato con una metodologia laboratoriale a classi aperte nel momento della restituzione della lettura, per un confronto e un approfondimento sia letterario, sia tematico: ad oggi gli studenti delle due classi hanno completato la lettura di 21 testi che spaziano dai classici latini e greci (v. Aristofane e Plauto in traduzione), a romanzi italiani (Vassalli, Ammanniti, Baricco, Gramellini, ecc.) e stranieri (de Saint-Exupéry, Uhlman, Allende, Grossman, Orwell, ecc.) del Novecento e contemporanei, assegnati con l’obiettivo di sviluppare il piacere di leggere, le capacità critico-letterarie e la riflessione tematica sui molti argomenti che qualsiasi testo letterario, per suo statuto, offre alla crescita di ogni lettore. Questa è la letteratura. In alcuni casi, nel corso di questi due anni, i testi proposti sono nati dai suggerimenti degli studenti stessi, le cui curiosità, sottoposte al vaglio delle docenti, sono state assecondate.
    Non credo sia necessario poi sottolineare come il tema trattato dal romanzo della Mazzucco sia di assoluta attualità, ed è ben noto a tutti noi sia il fenomeno di bullismo omofobico che serpeggia nelle scuole, sia i drammatici esiti del silenzio su questi temi che hanno visto di recente coinvolti giovani coetanei di alcune scuole a Roma e in Italia. Un tema narrato peraltro dal punto di vista di una ragazza dodicenne (poco meno dei nostri ragazzi), in un libro scritto da un’autrice colta, vincitrice come noto di molti premi letterari (dallo Strega, al Bagutta, al Comisso ecc.), le cui credenziali letterarie non hanno bisogno di difensori, considerate anche le ottime recensioni apparse per questo testo, pubblicato dalla Einaudi, anche questa una casa editrice che non ha bisogno di presentazioni. Come noto, in questo tipo di lavori a casa, non si procede mai alla lettura del testo in classe, e quindi fantasiose sono state tutte le affermazioni di lettura ad alta voce in classe del passo ormai ben noto (10 righe su ca. 300 pagine), tanto fantasiose quanto diffamatorie.

    La discussione sul libro si è svolta ai primi di gennaio al ritorno dalle vacanze, prima in ciascuna classe e poi a classi aperte, come sempre, alla presenza di tre docenti, compresa cioè anche la docente di sostegno di una delle classi. Tutti i ragazzi hanno scritto, come d’uso, una relazione a casa sul libro, e poi hanno potuto scegliere nella prova in classe d’italiano di gennaio fra due proposte, una traccia su “I promessi sposi” e un saggio breve sul tema dei possibili diritti delle coppie gay e della loro genitorialità: il dossier fornito per questa argomentazione spaziava da un articolo de “Il Tempo” riferito al nuovo linguaggio di Papa Francesco sui gay, ad un’ intervista ad Alfano uscita su “Avvenire”, ad un’intervista alla senatrice Maria Cecilia Guerra, allora viceministro del Lavoro con delega sulle Pari opportunità, uscita a gennaio sul “Corriere della Sera”; insomma una proposta di riflessione libera e aperta, come è consueto da parte dei nostri docenti e alla nostra scuola.

    Naturalmente le opinioni su questi temi sono diverse, come sappiamo, e una coppia di genitori è venuta ad esprimermi le sue perplessità sull’opportunità di leggere questo testo, citandomi il passo incriminato e lamentando di non avere avuto ’diritto di replica’ rispetto alla discussione in corso. La mia lettura del romanzo, la constatazione dei modi in cui la tematica era stata sviluppata, analoga ad ogni altro tema precedentemente e successivamente analizzato in occasione dei diversi testi letti, mi ha mostrato l’equilibrio con cui il lavoro era stato svolto, cui non si poteva attribuire alcun fine tendenzioso e di parte, implicito in ogni richiesta di diritto di replica. La serenità degli studenti era assoluta e i genitori stessi, da me nuovamente incontrati per rassicurazioni, pur confermando la propria contrarietà alla lettura di questo libro, hanno accolto la scelta della scuola, il suo approccio pluralistico, ritenendo di non dovere riaprire il caso (era ormai metà febbraio).

    Niente è accaduto fino al 25 aprile. La bomba è di fatto esplosa a scuola il 28, al nostro rientro, anche a seguito della manifestazione di Lotta studentesca, sulla cui natura e finalità non ritengo sia necessario soffermarmi. La costernazione di tutti è evidente nelle lettere che vi allego (con i dovuti omissis a garanzia della privacy delle persone coinvolte), perché possiamo condividere la reazione dei genitori delle due classi, degli studenti delle due classi, del genitore Presidente del Consiglio d’Istituto e dei docenti che, a margine del Collegio del 28 pomeriggio, già precedentemente convocato per tutt’altri motivi, hanno espresso la loro solidarietà alle colleghe e la ferma condanna degli eventi.

    Aggiungo che la lettera che più ho gradito, inoltrata a me e a tutti gli altri genitori della classe, è stata proprio quella della coppia che mi aveva con garbo e rispetto – di cui sempre li ringrazio – coinvolto a gennaio. Prendono fermamente le distanze dalla denuncia dei “Giuristi per la vita”, dichiarando: “ci addolora profondamente la notizia di un’azione penale nei confronti dell’istituto da Lei diretto, considerando particolarmente odioso tale mezzo per cercare di imporre le proprie opinioni. Vogliamo perciò esprimerle la nostra assoluta solidarietà, rinnovando ancora una volta a Lei e a tutto il corpo insegnante la nostra completa stima e fiducia”. Grazie. Questo è lo spirito liberale, aperto e democratico a cui credo tutta la nostra comunità si ispiri nell’educazione dei nostri ragazzi.

    Un grazie particolare va poi alle docenti, fatemelo dire le ‘mie’ docenti, eccellenti nella scuola, colte e aperte, curiose del nuovo e capaci di vero ascolto dei propri ragazzi: che vengano denunciate, insultate e vilipese è un paradosso di fronte a cui non posso tacere. La scuola va difesa da questi oltraggi. E’ molto del buono che ci resta in Italia. Non sciupiamolo.

    Micaela Ricciardi

    Roma, 1 maggio 2014


    Riporto la novità di oggi:
    CITAZIONE
    Il ministero chiude l'inchiesta sul libro della Mazzucco al Giulio Cesare: «Nessuna sanzione»

    Nonostante le rassicurazioni e le gravi affermazioni rilasciate dal sottosegretario Toccafondi ai microfoni di Radio Vaticana, il Ministero dell'Istruzione ha deciso di non prendere alcun provvedimento contro i professori del liceo Giulio Cesare di Roma, denunciati dalle associazioni cattoliche Giuristi della Vita e Pro Vita per aver suggerito la lettura del libro "Sei come sei" agli studenti di quinta ginnasio.
    Il preside dell'Istituto ha così dovuto consegnare una relazione al ministro Stefania Giannini, nella quale viene spiegato come il percorso sull'omofobia abbia coinvolto alunni e genitori. «L'accertamento è stato completato e non ci saranno sanzioni», fanno sapere dal Ministero.
    Pare anche che la stessa coppia di genitori che ha avanzato le prime critiche nei confronti del libro (e che i Giuristi per la Vita -sempre ai microfoni di Radio Vaticana- hanno sostenuto fossero vittime di una caccia alle streghe intollerabile) abbiano scritto una lettera alla preside «per esprimere la nostra solidarietà» a fronte di un epilogo che non avrebbero voluto e non si sarebbero aspettati.
    Insomma, per il ministero il caso è chiuso ma c'è da chiedersi se davvero possa ritenersi un chiuso un procedimento che ha visto sedere sul banco degli imputati solo i professori del liceo, mentre tutti gli altri attori coinvolti appaiono quasi come degli intoccabili. Com'è possibile tacere davanti ad un'azione ha tutta l'aria di un'intimidazione? Quali garanzie verranno fornite ai professori per evitare che ogni azione anti-omofobia possano condurli a denunce penale e a indagini disciplinari? E che dire dell'Unione Insegnanti Cattolici che ha screditato pubblicamente il progetto educativo della scuola anche se ora è lo stesso Ministero a confermarne la validità? Perché non viene avviata un'indagine anche per verificare il loro operato e per chiedere conto di quelle gravi affermazioni?
    Anche la dirigente scolastica, Micaela Ricciardi, ha asserito che «la scuola va difesa da questi oltraggi» ed in una lettera pubblicata sul sito della scuola ha ricordato come il libro sia «scritto da un'autrice colta, vincitrice di molti premi letterari, le cui credenziali letterarie non hanno bisogno di difensori» e che le docenti prese di mira sono «colte e aperte: che vengano denunciate, insultate e vilipese è un paradosso di fronte a cui non posso tacere. La scuola va difesa da questi oltraggi».

    Fonte: gayburg.blogspot.com/


    Edited by Lizy.Luminos - 5/5/2014, 17:54
     
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  12. Fosfatasi alcalina
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    Lizy, ma io l'ho capito che gli studenti si sono schierati con il professore :P quello su cui sto dibattendo è che per me ci sono alcuni punti "oscuri", pur ammettendo che la lettera del dirigente scolastico non ce l'ho fatta a leggere...

    Mi sembra strano che, di punto in bianco, con tutti gli studenti favorevoli a questo percorso didattico sull'omofobia, qualcuno ( ho scoperto solo ora essere un genitore!) muove accuse al professore. Perché non prima, all'inizio del percorso scolastico?

    Che comunque la faccenda si sia risolta son contenta :)
     
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  13. Lizy.Luminos
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    Ti avevo frainteso, Fosfy... misunderstanding, sorry :D
     
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12 replies since 2/5/2014, 16:44   102 views
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