La solitudine dei numeri primi

Cineforum Errante Aprile 2014

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  1. Lizy.Luminos
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    locandina
    La solitudine dei numeri primi è un film del 2010 diretto da Saverio Costanzo tratto dall'omonimo romanzo di Paolo Giordano.
    Il film è stato presentato in concorso al 67ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e distribuito nelle sale cinematografiche il 10 settembre 2010.

    TRAMA:
    Alice e Mattia. Coetanei a Torino. Bambini le cui coscienze sono attraversate da un trauma profondo che non li abbandonerà mai. Alice e Mattia. Si conoscono. Potrebbero amarsi. Si separano (lui accetta un incarico in Germania e lei si sposa). Potrebbero ritrovarsi se consentissero a se stessi ciò che si sono sempre in qualche modo vietati.
    Fonte: mymovies.it
     
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  2. Masque
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    Ho visto il film, avevo letto tempo fa il libro ma non l'avevo finito.
    I film senza una trama mi infastidiscono un po'. Non mi piace la fine/non fine.
    Non si capiscono bene alcune scene, tipo perchè Viola cambia il suo modo di fare durante la festa?
    Alice sembra volersi vendicare di Viola, ma come? Non spiega che ne fa delle foto..
    Boh, mi è sembrato un po' incompleto.
    Si parla poco del loro sentirsi soli, descrive più come lei si è fatta male e perchè lui ha iniziato a tagliarsi.
    Non mi è piaciuto molto, onestamente.
     
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    Lo lessi sotto consiglio di un amico importante. Uscii al cinema e vidi anche il film. Integrandolo con le informazioni del libro lo capii bene e non mi dispiacque. Il libro però mi era piaciuto moltissimo. Non ho una vera critica, al film intendo. A parte che non lo ricordo bene, ma poi qui la storia ne occupa ogni spazio. Bisogna parlare di quella, che è quello che è, commovente perché tratta di temi delicati. Non originale, ma non è quello l'importante.
     
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    Il re può muoversi solo di una casella, la regina fa quel che vuole

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    L'ho visto due volte: la prima volta non sono riuscita a capirlo a causa dei continui flashback che non mi hanno permesso di comprendere molte scene oscure e ambigue. La seconda volta, invece, sono riuscita ad andare in fondo anche a quelle scene che, volutamente (penso), il regista abbia lasciato in asso...forse per far lavorare la fantasia dello spettatore oppure perchè certe tematiche come i disturbi alimentari o l'autolesionismo, l'omosessualità...non possono essere trattati in modo tassativo, come se ci fossero delle leggi al riguardo....
    La cosa che mi ha colpito particolarmente nel film è l'atteggiamento della madre di Alice. Una donna che vive il disagio dell'anoressia e lo "trasmette" anche alla figlia. La bambina, fin da piccola, capisce che nella madre non c'è un comportamento alimentare come quello degli altri amici o del padre...la osserva mentre si guarda allo specchio per guardarsi le ossa, mentre tutti mangiano e lei fuma...e Alice sta male a vederla così, vede la sofferenza della mamma.
    Alice diventerà la fotocopia della madre.
    Potrei provare ad azzardare una mia ipotesi per cui Viola, durante la festa, cambia atteggiamento nei confronti di Alice: probabilmente Viola era bisex e nel momento in cui vede Alice con la mano afferrata a Mattia, si ingelosisce.
    Una scena che mi ha fatto commuovere è stata quella dell'incontro fra Alice e Mattia ormai grandi: lei separata e distrutta dall'anoressia, lui che ritorna dalla Germania e va a casa sua. Ad un certo punto le dice: "Sei molto magra" e lei risponde: "No, sono normale".
    Poi lui dice: "Sei molto bella" (cambia solo un aggettivo e lei resta senza parole...).
    Io credo che questa sia la scena più bella di tutto il film.
    La metto sotto spoiler, vale la pena di guardarla...forse a chi ha passato queste situazioni verrà da piangere...come è successo a me.



    Il finale è stato deludente e lascia troppi interrogativi...lui che si siede sulla panchina su cui, da piccolino, aveva lasciato la sorellina poi scomparsa e lei che va ad abbracciarlo...sembra come se si chinasse a baciarlo.
    Alla fine sono riusciti a baciarsi o è stata sempre e solo amicizia?
    Lei uscirà dal tunnel dell'anoressia o finirà su un letto d'ospedale come la madre?
    E lui riuscirà a smettere di tagliarsi o il senso di colpa lo divorerà a vita?
    Probabilmente con questo finale il regista vuole rimarcare proprio il titolo del film: Alice e Mattia sono nati numeri primi gemelli e forse resteranno così a vita...sembrano cercarsi e avvicinarsi, ma quando sono a un solo passo, si riallontano.
     
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  5. Lizy.Luminos
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    CITAZIONE (Krigerinne @ 11/5/2014, 23:18) 
    Lo lessi sotto consiglio di un amico importante. Uscii al cinema e vidi anche il film. Integrandolo con le informazioni del libro lo capii bene e non mi dispiacque. Il libro però mi era piaciuto moltissimo. Non ho una vera critica, al film intendo. A parte che non lo ricordo bene, ma poi qui la storia ne occupa ogni spazio. Bisogna parlare di quella, che è quello che è, commovente perché tratta di temi delicati. Non originale, ma non è quello l'importante.

    Se devo essere sincera, il film non mi è piaciuto. Troppo lento e frammentario, musiche terribili, mi sembra poi che abbia sminuito la bellezza di un libro che a suo tempo ho letto tutto d'un fiato. Non mi ha entusiasmato, però devo dire che gli attori sono bravissimi. Ad ogni modo, credo che se non avessi letto il libro molte cose non mi sarebbero state chiare.
     
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4 replies since 10/4/2014, 12:04   56 views
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