Disabilità: l’amore senza barriere con “The undateables”

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  1. Ankh
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    CITAZIONE

    Disabilità, su Real Time sbarca l’amore senza barriere con “The undateables”




    Le telecamere riprendono gli appuntamenti di alcuni concorrenti affetti da diverse forme di disabilità, attraverso l’intermediazione di due agenzie di dating. La serie tv “The undateables“, giunta alla quarta stagione in Gran Bretagna, debutta stasera in Italia su Real Time (in onda ogni domenica alle ore 23:05). In onda momenti di quotidianità delle persone affette da disabilità e della loro dimensione affettiva. Nessuno spazio per la dimensione sessuale: tema troppo difficile da trattare? “I personaggi che trattiamo spesso credono di non avere diritto all’amore – spiega il produttore della serie Walter Iuzzolino – E’ come se fossero ai primi passi adolescenziali” di Francesca Martelli

    fonte:ilfattoquotidiano.it

    Tra tanti programmi televisivi inutili e noiosi, qualcosa per iniziare a pensare diversamente su certe tematiche che sono incredibilmente dei veri e propri tabù.
     
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  2. (elettrica)
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    A me però non piace che si utilizzino le difficoltà delle persone per fare audience, sinceramente. Mi domando anche quanto la cosa faccia piacere a queste persone...
     
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  3. Lizy.Luminos
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    Ho visto ieri per caso un po' del programma e devo dire che, al contrario di quello che si possa pensare, Ele, tutti i protagonisti della puntata sembravano voler dimostrare che anche loro possono avere una vita piena e soprattutto uscire con qualcuno. mi è parso molto interessante... soprattutto perché un Real Time ci sono certi programmi che mostrano quanto la diversità spesso renda particolari, e a fronte di culi e tette perfette e video di belen qui e là, ben vengano questi format che hanno si uno scopo auditel, ma anche educativo, secondo me.
     
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    da quel che posso pensare solo guardando il video a me da l'impressione che siano stati messi li come fenomeni da baraccone, un modo per far leva su quello che la gente pensa e "prova" guardando le immagini che passano a video. Ci vedo poco di educativo perchè nella vita di tutti i giorni non credo cambi qualcosa vedere un programma del genere. Invece di star li a speculare sugli incontri di coppia dovrebbero magari tirar fuori dal cilindro programmi che facciano davvero la differenza.
     
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  5. Evenstar.
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    Io concordo con Lizy, per il semplice motivo che nessuno troverebbe da ridire se nella trasmissione le coppie fossero formate da un uomo e una donna qualunque.
    Mi sembra che il programma punti a dare visibilità alla sfera affettiva delle persone diversamente abili, esulando dalla cultura che ci vuole tutti belli, alti, secchi come acciughe, che in tante altre trasmissioni porta sì ad usare questi ultimi come fenomeni da baraccone. Questo non credo sia il caso, perché vengono mostrati in una situazione normalissima per chiunque: un appuntamento; forse è sbagliato proprio il senso di "compatimento" che ci viene spontaneo.

    Vi posto un articolo (Vuela Sirena. Visibilizzazione della disabilità) con un video frutto di un'iniziativa simile:

    CITAZIONE
    Kike Suárez & La Desbandada sono un gruppo di musicisti spagnoli, in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità, che ricorrerà il 3 Dicembre, hanno prodotto un video per una delle loro più popolari canzoni- “Vuela Sirena”- con lo scopo di dare visibilità alle persone con disabilità.
    Il video, presentato il 21 Novembre scorso all’Accademia di Arti drammatiche di Madrid, è una narrazione ironica e quotidiana di una donna che fa sesso con lui, ma in ascensore incontra lo sguardo di un altro lui, e finirà a fare sesso anche con l’altro.
    Una storia dove la sedia a rotelle è uno dei tratti distintivi della donna protagonista del video al pari dei suoi capelli rosso acceso, qualcosa che la rende particolare, unica, ma che non esaurisce totalmente la sua persona.
    In una società in cui il corpo con disabilità è invisibilizzato perchè considerato non conforme agli standard estetici e non rispondente a criteri di prestazione e funzionalità dare a questo visibilità diventa un atto politico necessario e rivoluzionario.
    Tomi Ojeda, la protagonista del video, è attrice e fondatrice della compagnia spagnola di teatro e danza “El Tinglao”, una scuola aperta anche a persone con disabilità, perchè queste possano ballare, cantare, recitare, ma soprattutto rendersi visibili, essere viste al di là dalla dimensione medica, perchè è il “nostro” sguardo che deve smettere di fissare questi corpi “diversi” e iniziare a guardarli in maniera inclusiva.
    Nel video di Kike Suárez & La Desbandada vediamo una donna sicura di sè, ironica, che seduce e tradisce.
    E’ su una sedia a rotelle, questo ci racconta qualcosa in più di lei, ma ci dice anche che la disabilità non impedisce al suo corpo di amare, di desiderare.
    Quel corpo esiste, quel corpo ha diritto di essere rappresentato e raccontato nella sua quotidianità, nella sua “specialità” e nella sua “normalità”, perchè come scrivevo qui:
    “La “normalità” diventa un concetto che siamo costrett* a ripensare in direzione inclusiva.
    L’unico modo per renderlo inclusivo consiste nell’eliminarlo, perché la definizione di normale esiste solo grazie alle definizioni di imperfetto, deforme, deviato, patologico, nel momento in cui queste categorie vengono rivendicate chiedendo visibilità lo stesso concetto di “normale” non ha più ragione di esistere.“



    Fonte: Un altro genere di comunicazione, blog.



    Edit della moderazione:

    Ho eliminato la dicitura http:// previo link, in modo che il link non sia diretto, secondo regolamento.

    Edit successivo: modificato l'articolo in modo che si veda il video.

    Edited by Lizy.Luminos - 24/3/2014, 19:51
     
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  6. Fosfatasi alcalina
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    Alla moderazione: eliminando l'http dallo spoiler però non è possibile rintracciare il sito

    Boh, a me pare una cosa carina proprio perché vuol far capire alla gente che anche i disabili possono avere una vita amorosa... forse però lo trovo poco "sensibile" che vengano raggruppati per disabilità e non per personalità: mi sembra quasi una ghettizzazione. Però meglio di niente! Una volta avevo visto in televisione un servizio su una comunità di Down in cui alcuni erano riusciti anche a trovare l'amore, molto interessante
     
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  7. Evenstar.
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    Chiedo scusa, avevo dimenticato questa regola, comunque ho postato l'articolo e il video sotto spoiler :)
     
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  8. Lizy.Luminos
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    CITAZIONE (Fosfatasi alcalina @ 24/3/2014, 17:29) 
    Alla moderazione: eliminando l'http dallo spoiler però non è possibile rintracciare il sito

    Risolto, purtroppo il link non si era copiato il link.
     
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  9. (elettrica)
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    Ho fatto a lungo volontariato con i disabili e forse proprio per questo un programma di questo tipo mi lascia alquanto perplessa. Il problema è proprio il "metterli in piazza", il puntare i riflettori sulla loro "diversità": è proprio in questo modo che li si rende diversi. E' proprio in questo modo che si accentuano ed enfatizzano le diversità, rendendole un fenomeno mediatico. Sono persone come noi? Si, ma sono anche persone malate, che hanno delle difficoltà, ed accentuarle non li aiuta di certo. Davvero si vuole lanciare un messaggio di "integrazione"? Allora che li si inserisca in un programma normale, in cui va gente normale. Invece vediamo i vari "grande fratello" piuttosto che altri programmi in cui sono tutti belli e perfetti. Può starci la ragazza in carrozzina a patto che sia stragnocca. Il down con gli occhi stralunati e la bocca storta no, quello va messo in una trasmissione a parte. Se non è discriminare quello!!!
     
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  10. Masque
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    Ele..sai cos'è? Che alla fine, gira e rigira sono discriminati. Non è vero che non lo sono e quindi siccome nessuno li considera, perchè non fare un programma tutto per loro? Io ho visto l'inizio della prima puntata e tutti i protagonisti erano coscienti, adulti e vaccinati, liberissimi di scegliere se andare in tv o no, uno soffriva della sindrome di Aperger, uno di quella di Tourette (avevo visto un altro ragazzo in tv con questa sindrome ma aveva solo tic, questo ogni due parole sparava un "troia arrapata", "fanculo" "porca puttana" ecc ecc..) e una ragazza aveva un problema legato alla crescita delle ossa ed era rimasta sottosviluppata fisicamente. Tutte persone con una vita, che lavorano ed hanno degli amici, non erano incapaci di intendere e di volere.
     
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  11. Fosfatasi alcalina
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    Oh però al grande fratello di quest'anno c'è una tipa disabile, mi pare abbia subito un'amputazione del braccio ed adesso ha una protesi!
     
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  12. Ankh
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    Disabilità non è sinonimo di malattia. Si può diventare disabili anche a causa di una malattia, ma non è l'unica causa e quindi non sono concetti sovrapponibili. Definire un disabile "persona malata" può essere, a mio avviso, molto offensivo per quella persona.
    Riporto delle definizioni che possono essere utili per inquadrare meglio l'argomento, anche in considerazione del fatto che questi tre termini spesso sono usati come sinonimi, ma non lo sono affatto.
    CITAZIONE
    Menomazione: qualsiasi perdita o anormalità a carico di strutture o funzioni psicologiche, fisiologiche o anatomiche; essa rappresenta l’esteriorizzazione di uno stato patologico e in linea di principio essa riflette i disturbi a livello d’organo.
    Disabilità: qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a una menomazione) della capacità di compiere un’attività nel modo o nell’ampiezza considerati normali per un essere umano. La disabilità rappresenta l’oggettivazione della menomazione e come tale riflette disturbi a livello della persona. La disabilità si riferisce a capacità funzionali estrinsecate attraverso atti e comportamenti che per generale consenso costituiscono aspetti essenziali della vita di ogni giorno.
    Handicap: condizione di svantaggio vissuta da una determinata persona in conseguenza di una menomazione o di una disabilità che limita o impedisce la possibilità di ricoprire il ruolo normalmente proprio a quella persona (in base all’età, al sesso e ai fattori socio-culturali). Esso rappresenta la socializzazione di una menomazione o di una disabilità e come tale riflette le conseguenze – culturali, sociali, economiche e ambientali – che per l’individuo derivano dalla presenza della menomazione e della disabilità. Lo svantaggio deriva dalla diminuzione o dalla perdita delle capacità di conformarsi alle aspettative o alle norme proprie dell’universo che circonda l’individuo.
    fonte:disabilitàincifre.it

    Ritornando al caso specifico, penso anche io che l'ideale sarebbe vedere un programma televisivo dove i disabili partecipano insieme a tutti gli altri concorrenti ma non è possibile perché prima che arrivi il programma televisivo è necessario che sia una prassi della realtà quotidiana. Invece siamo ancora lontani dall'avere una vera integrazione sociale dei disabili. Però come in tutte le cose da qualche parte si deve pur cominciare e inoltre non vedo aspetti negativi o discriminatori in un programma che non punta i riflettori sulla "disabilità" e basta, ma sulla disabilità rapportata all'affettività, al bisogno di interazione, di contatto umano, di relazionarsi, del bisogno di amare e di essere amati. Lo scopo, almeno quello che io ci vedo, è quello di far riflettere su fatto che il disabile non è asessuato né anaffettivo, né è sufficiente per lui/lei (come per chiunque) l'amore della famiglia. Una famiglia che spesso è la prima a non curarsi della sfera sentimentale/sessuale del proprio figlio sin dall'adolescenza, anzi a ignorarla per il semplice fatto che non si sa come gestirla. Forse sembra assurdo che sia così ma lo è. Bisogna anche considerare che i casi possono essere molto vari perché di disabilità ce ne sono di diverse e ognuna ha il suo impatto specifico in termini di "handicap" inteso come impatto sociale.
     
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  13. Masque
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    CITAZIONE (Fosfatasi alcalina @ 25/3/2014, 09:50) 
    Oh però al grande fratello di quest'anno c'è una tipa disabile, mi pare abbia subito un'amputazione del braccio ed adesso ha una protesi!

    Si, ma resta una strafiga. Prima faceva la modella e, braccio escluso, il resto del corpo è rimasto uguale.


    Penso che ele intendesse dire che disabili tipo quelli del programma di Real Time non si vedono mai in tv.
    Per farti un esempio:

     
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  14. Fosfatasi alcalina
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    Ah va beh che fosse una ex modella e tale strafiga non lo sapevo... ho solo sentito la notizia senza documentarmi di più
     
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    Il re può muoversi solo di una casella, la regina fa quel che vuole

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    Quello che dice elettrica sostanzialmente è vero perchè mettendo sotto i riflettori i difetti di queste persone (perchè alla fine protagoniste sono le disabilità e non chi le porta), si finisce con lo spettacolarizzare delle situazioni che potrebbero rimanere tranquillamente per conto proprio....tuttavia quello che dice masque è altrettanto vero perchè, dopo tutto, non sono persone incapaci di intendere e di volere: sono persone con menomazioni fisiche, difetti più o meno evidenti e sono ben coscienti di quello che stanno facendo. Se si espongono in questo modo, la "colpa" (sottolineo le virgolette) è anche loro e non solo degli autori del programma. Se chi inventa questi programmi e chi riproduce i format non avesse risposta da parte dei soggetti potenzialmente coinvolti, il programma non verrebbe lanciato per mancanza di "materiale".
    Se ci sono persone disposte a farlo, allora il programma si fa e la catena non finisce quì perchè se il programma viene guardato e raggiunge un certo audience, allora continua imperterrito e prosegue stagione dopo stagione.
    Vi siete mai chiesti perchè il Gf non ha mai chiuso? Tutti ne parlano male, tutti si lamentano ma ogni serale fa un numero elevatissimo di telespettatori e in tanti lo seguono su tv, tablet e cellulari (hanno messo pure un app).
    Quindi tutto dipende molto dal consumatore finale e cioè da chi guarda il programma.
     
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15 replies since 24/3/2014, 09:40   235 views
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