Sei strano....sei fantastico!

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  1. Jessy94_TDM
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    Questa discussione mi è venuta in mente ieri sera...Una delle mie coinquiline parlava di un caso alquanto particolare che le era capitato a tirocinio, su un "difetto" fisico (non visibile all'esterno) di questa persona, insomma, cercando di capire come funzionasse e come fosse potuto succedere, (premetto che l'idea era alquanto esaltante per tutte...biologhe soprattutto), un'altra coinquilina salta su e fa "è una figata! Voglio dire, è biologicamente fantastico.. " etc.
    Parlando ancora, è uscito il discorso che probabilmente, anzi sicuramente non essendo una cosa visibile, pochi sapevano di questa cosa e sicuramente sarà stato motivo di grande imbarazzo per quella persona ammetterlo e dirlo alle poche persone che dovevano saperlo. Tra le tante riflessioni, è uscito "beh, ovviamente non puoi dirle che è un gioiello della natura, ci rimarrebbe cosi ".

    Ci ho riflettuto un po'... perché dovrebbe rimanerci? Perché un complimento di sincera ammirazione su una cosa che a primo impatto sembrerebbe un difetto dovrebbe mettere in imbarazzo/ferire?

    Questa la prima domanda. Uscendo dal contesto fisico, credo che anche qui molti si sono sentiti dare degli anormali, degli strani etc.
    La domanda personale è: avete mai trovato qualcuno che vi dicesse che questa vostra stranezza fosse una "figata"? Qualcuno che riconoscesse la vera ricchezza della diversità?

    Il mio discorso tende molto al biologico: gli strani vincono. Non sempre, ma vincono. I primi serpenti giarrettiera devono aver creduto che il primo a mangiare lumache banana sulla costa fosse un serpente idiota, ma loro sono morti di fame, lui no, lui era uno "sbaglio" della natura che era indotto a mangiare il cibo più abbondante che gli altri schifavano. A prima vista la coda di un pavone, nata per un difetto genetico probabilmente, rispetto ai pavoni senza coda doveva sembrare un aiuto ai cacciatori..ma l'ha aiutato a riprodursi, quindi di fatto ha vinto.
    Quanti personaggi "strani" sono spessi quelli che mostrano il miglior talento artistico/scientifico?
    Insomma, perché lo strano deve causare paura e non meraviglia?
     
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  2. (elettrica)
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    Bella sta discussione ma stasera son di corsa. Domani con calma rispondo. Comunque complimenti, Jessy!
     
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  3. Mugsy_Gollum
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    mmm credo che se una persona mi dicesse "sei strano ma sei fantastico" la mia reazione sarebbe tipo questa
    "*_*"
     
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  4. (elettrica)
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    Perché dello strano e del diverso abbiamo paura, istintivamente.
    La diversità non piace, piace l'omologazione, ai più. In pochi capiscono che quella piccola particolarità che ti rende unico e diverso da tutti gli altri è la cosa più bella che tu abbia...
     
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  5. Il Riflesso
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    Io che son più terra terra, sto ancora pensando a quale fosse il sublime difetto fisico invisibile XD
    Sono curiosa come una scimmia :ph34r:

    Comunque invece sarei della schiera che ci rimarrebbe un po' così, se mi dicessero "strana ma fantastica". Penserei che mi prende in giro sulla seconda parte per addolcire la prima.
     
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  6. Anice Stellato
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    CITAZIONE
    La domanda personale è: avete mai trovato qualcuno che vi dicesse che questa vostra stranezza fosse una "figata"? Qualcuno che riconoscesse la vera ricchezza della diversità?

    Ho trovato qualcuno che mi dicesse che la mia stranezza gli andava bene, non che fosse una figata (troppa grazia a sant'Antonio...). Molto spesso chi mi è attorno mi apprezza proprio perchè sono fuori dagli schemi e non sono omologata al resto della marmaglia. Anch'io apprezzo molto la diversità altrui. In un caso, la persona in questione viveva la sua stranezza come un peso enorme da sopportare: per me invece era proprio quello che la distingueva.

    CITAZIONE
    Insomma, perché lo strano deve causare paura e non meraviglia?

    Lo ha già detto Ele: perchè la stranezza fa paura. In genere, spaventa ciò che non si comprende. Credo che alla fin fine sia anche un atteggiamento normale, una sorta di "difesa" che attuiamo quando ci troviamo davanti qualcosa che non riusciamo a comprendere.
     
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  7. Jessy94_TDM
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    beh la risposta mi pare plausibile, in linea con quello che dicevamo del nuovo.
    In questo senso allora faccio bene a considerarmi un alieno, perché a me la stranezza attrae inevitabilmente, anche quando è piuttosto palesemente associata a un pericolo.
    A parte me, io credo ci si possa infilare anche un discorso politico: una massa uguale secondo me è più facile da governare di una massa eterogenea, o è solo una mia impressione?

    rifle, non l'ho scritto per rispetto della persona e della mia coinquilina, ti manderò un mp in caso
     
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  8. Il Riflesso
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    ma no, tranquilla XD è solo mera impiccionaggine ahahah

    Ci sono psicologi che studiano le reazioni delle masse, se non sbaglio, quindi direi che già il mettere "in massa" un singolo lo fa diventare uguale agli altri. Tant'è che quando ci infili un fomentatore la massa diventa aggressiva.
    Un gruppo eterogeneo non è più massa e non rispetta le stesse regole... per le loro diversità diventano imprevedibili e politicamente, in effetti, non sarebbero gestibili XD
    Non credo però che in questo caso sia colpa della politica, che approfitta di questa caratteristica umana ma non la crea. Deve essere qualcosa a livello dna e, come dice anice, innato

    Ora non sono una biologa neanche per sbaglio, quindi potrebbe anche essere una stupidaggine...
    Il serpente giarrettiera che mangiava lumache, se non ci fosse stato indotto da una variazione profonda del corpo, ci si poteva anche avvelenare con una dieta sbagliata.
    Per gli altri serpenti (se li umanizziamo) era un pazzo perchè, provando a imitarlo, loro stavano male!
    Poi questa strana variazione, assurda per i suoi simili, si è rivelata vincente... evoluzione ecc ecc ma in partenza era solo una biscia con un gusto orribile per mangiare schifezze.
    Poi c'era anche il serpente che mangiava schifezze diverse e che infatti è morto intossicato... ma i sui contemporanei non avevano modo di distinguere una variazione buona da una cattiva, quindi diffidavano di entrambe.

    Così succede anche a noi: vediamo il diverso è il primo istinto è prendere le distanze. Ma poichè non siamo serpenti (non in senso letterale, almeno) dovremmo poi riuscire ad andare oltre e vedere se una variazione è buona, cattiva o tendenzialmente innocua.
    Dovremmo...
     
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  9. Jessy94_TDM
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    Beh in un certo senso si, il discorso è giusto in alcuni sensi: la natura prova. Sembra brutto e politically uncorrect, ma tutto ciò di strano che accade in natura non è altro che prove per vedere se quella caratteristica funziona; le variazioni del DNA del serpente giarrettiera potevano portarlo al successo o alla morte. Ma i serpenti non imitano, quindi ti faccio un esempio più calzante.

    Un gruppo di macachi è stato nutrito con grano gettato nella sabbia; all'inizio dividevano grano e sabbia, finché una femmina non decise di buttare un mucchio di sabbia e grano nell'acqua: la sabbia cadeva e il grano galleggiava, rendendone più veloce la raccolta. Pian piano i macachi hanno cominciato ad imitarla.


    Eppure non tutti i macachi avevano quella variazione di dna: hanno cominciato a imitarla perché hanno visto che lei si nutriva molto più velocemente, anche se all'inizio devono aver creduto che fosse strana forte. Qui arrivo alla seconda parte del discorso: siamo perfettamente in grado di capire qual è lo "strano" buono e quello cattivo, ma spesso ci comportiamo come se le due cose coincidessero.
     
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  10. Il Riflesso
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    CITAZIONE
    Qui arrivo alla seconda parte del discorso: siamo perfettamente in grado di capire qual è lo "strano" buono e quello cattivo, ma spesso ci comportiamo come se le due cose coincidessero.

    esattamente. Dovremmo, ma per qualche motivo la cosa non sempre riesce o comunque ci mette tempi biblici a prendere piede.
    Perchè?
    E ti dirò di più: anche nel momento in cui so per certo che la variante è buona, quando voglio andar sul sicuro scelgo la prassi più collaudata. Ho una scusa evoluzionistica a questo atteggiamento, più da serpente che da macacho?
     
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  11. (elettrica)
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    Jessy, certo che l'omologazione è utile a chi comanda, perché chi si omologa è gregge e quindi più facilmente governabile. La pecora nera, quella che esce dal gregge, che non si omologa, è quella che da fastidio.
    Ricordiamoci che tutte le dittature hanno preso piede proprio grazie ad un processo di omologazione delle masse. Ma mi fermo altrimenti andiamo pesantemente ot.

    Tornando allo strano, io personalmente sono convinta che vi sia in ognuno di noi quel "qualcosa" di particolare che ci rende diversi. Solo che noi (noi inteso come "l'essere umano") tendiamo a nascondere ciò che ci rende diversi proprio perché preferiamo omologarci. Essere diversi comporta una difficoltà ad integrarsi, ad essere accettati. Molti di noi, come tu hai detto, Jessy, da queste dinamiche ci sono passati.
    Sicuramente essere in grado di valorizzare quelle nostre stranezze che ci diversificano è uno sforzo che non tutti si è in grado di fare. Bisogna avere il coraggio di sapersi prendere in giro e di non prendersi troppo sul serio, prima di tutto.
    Banalizzando, io ho una ssssss ssssibilante da paura, cosa per cui mi hanno sempre preso in giro. Così quando mi sono trovata a fare teatro ho deciso di farne un carattere distintivo del mio personaggio: questo è stato un modo, seppur molto banale, di valorizzare un mio difetto,
     
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    Come è già stato detto, il relazionarsi con un diverso risulta spesso qualcosa che va oltre le proprie aspettative, mette a disagio o, addirittura, provoca paura.
    sono sempre stata diversa, ho alcune volte anche calcato la mano sulla mia "diversità" perchè questo portava gli altri o a starmi alla larga (cosa che apprezzavo) o a temermi. le mie, almeno durante l'adolescenza, sono state diversità apparenti in quanto limitate al modo di fare, pensare, agire.
    Ci sono tipi di diversità che però non sono così "wow". Per tutto il periodo in cui sono stata costretta a usare una sedia a rotelle la mia "diversità" portava la gente a trattarmi come un'idiota di due anni che era totalmente bisognosa di una mano d'aiuto (mentre io riuscivo a fare da sola più o meno tutto) per non parlare di tutti gli altri atteggiamenti accondiscendenti e misericordiosi che mi facevano andare in bestia. E' anche vero che non accettavo la mia diversità che all'epoca credevo permanente e perciò sfociavo questo malessere anche nell'aggressività però sta di fatto che provocava nella gente fin troppi moti d'animo gentili. Quando ripresi a camminare ero diversa perchè "miracolata" e anche questo mi faceva incazzare perchè anche in quel caso se avessero saputo quanto dolore sentivo ad ogni minimo movimento e quanto mi è costato rimettermi in piedi di certo non avrebbero parlato di miracoli. Insomma, la diversità è bella fino a che è reversibile o non danneggia la propria vita, negli altri casi credo sia bella solo dall'esterno ma non quando devi farci costantemente i conti.
     
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  13. Jessy94_TDM
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    quello di cui parlavo non era nulla di invalidante, perlomeno a livello fisico perchè giustamente a livello psicologico dev'essere (stato, almeno) un trauma.
    A prescindere dal falso buonismo però mi domando se non siano gli altri a rendere questo un trauma: io sono certa che il difetto di cui parlavo a inizio topic renderebbe questa persona un'isolata, sebbene non abbia alcun impatto sulla vita altrui, se rivelato.
    A parte la paura intrinseca, credo sia anche una questione di educazione: so di una madre che ha fatto lavare la guancia alla figlia, baciata da una ragazzina dolcissima ma con ritardo mentale a una festa.
    Questa storia finisce bene, nel senso che la classe della seconda si è rivoltata contro la donna, ma di fatto io credo che la prima bambina crescerà terrorizzata dalle persone diverse.

    E senza voler mettere in mezzo diversità fisiche per tornare a un piano meno "eccezionale", quanti di quelli che si vestono (a volte apposta, capisco Giulia perchè ci sono passata nella fase "statemi lontano") dark o metal sono ancora evitati?
     
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    Mh...interessante come discorso. Apre veccjie ferite in me...

    Io affermero' sempre che il Diverso, spaventa, il Nuovo fa paura, perche' e ' piu' facile seguire la massa, divenire come gli altri per non essere Giudicati, e' il Giudizio degli Altri che ci colpisce ogni volta, ogni singolo sguardo sprezzante, ogni parola...
    Sin da piccola sono stata considerata una strana ragazza, diversa e matta...quante volte me lo son semtita dire e quante volte ancor adesso...oramai chi mi conosce davvero in classe mi accetta per quello che sono, per questo mio strano modo di mostrarmi e di essere me stessa andando contro tutti.
    Fino in Terza Media- Prima Superiore non capivo perche' i coetanei mi escludessero, non capivo perche' fossi cosi,...Detestavo tutti e tutto ...e cresceva in me la Rabbia, la famos rabbia, una rabbia verso di loro ma specialmente verso me stessa...
    Poi capii, grazie a qualcuno...che Vale la Pena Essere Se Stessi perche' siamo tutti diversi e questo rende la Vita ancora piu' bella, e' una Battaglia che Non avra' Mai Esito...eppure ha anche dei vantaggi esserlo, sa ampliare il nostro Essere e apre la Mente grazie anche alla Sensibilita'...
    Ho ancora problemi sul Giudizio degli Altri ma almemo ho capito che vale la pena combattere questa Battaglia...
    Molti si nascondono, si omologano perche' di mezzo, c' e ' la Paura del Esser Giudicati, e' una paura molto pesante per molte persone che vivono questo disagio...e che vive ancora in me...quando la gente indebolisce la nostra Autostima, e' molto difficile recuperarla e per molti anni si ha quella sensazione di disagio, rabbia, solitudine...

    Io mi domando ma secondo gli altri cos' e ' la Normalita'?
    Si perche' insomma, tutti uguali, l' Educazione Imposta, il seguire una corrente...e se fosse tutto l' opposto la Normalita' ...andare Contro con una certa Coscienza, seguire ascoltare il nostro Istinto l ' Illegalita'...ditemelo, perche' io non capisco...
    Se fosse la Diversita' la Normalita'?!


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  15. Jessy94_TDM
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    CITAZIONE
    Se fosse la Diversita' la Normalita'?!

    è una domanda interessante. In statistica si dice normale chi, per un certo parametro, rientra nell'80% della popolazione. Ma io non trovo che queste cose siano applicabili al carattere, e sono profondamente convinta che la normalità sia, come già affermato prima, una forzatura sociale all'omologazione che rende, indiscutibilmente, un popolo/società molto più gestibile, sia come "governo", sia internamente, perché dato che il diverso fa paura, un milione di diversi potrebbero causare un sacco di squilibrio.
     
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