Impunità del minore

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  1. Ankh
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    Leggendo la notizia dei casi di violenza verso animali mi sono soffermata su questo passaggio
    CITAZIONE
    ragazzini in età compresa tra i 10 ed i 12 anni e quindi non perseguibili penalmente

    sul quale da tempo nutro perplessità e in particolare mi era capitato di discuterne quando vennero fuori i casi delle ragazzine che si prostituiscono in cambio di ricariche telefoniche.

    Sganciandoci dalle varie vicende nella loro particolarità, vorrei soffermarmi sul concetto di impunità del minore:

    CITAZIONE
    Sulla base della considerazione che il minore non ha ancora raggiunto un grado di sviluppo fisico e psichico tale da poter comprendere il valore etico-sociale delle proprie azioni, da distinguere ciò che è giusto da ciò che è ingiusto, anche il nostro codice annovera la minore età tra le cause di esclusione dell'imputabilità. Ma qual è il limite di età a partire dal quale si può ritenere il soggetto capace di intendere e di volere? Se ci limitassimo semplicemente a seguire l'orientamento proprio delle scienze psicologiche, dato che l'età della maturazione psichica non è uguale per tutti ma varia da persona a persona, si procederebbe ad un accertamento caso per caso. Ci sono però esigenze giuridiche di certezza, uguaglianza e praticità dell'accertamento che impongono l'adozione di un criterio cronologico, il quale, sulla base dei dati offerti dall'esperienza, deve essere altamente presuntivo della raggiunta maturità.
    fonte:altrodiritto.unifi.it

    Il criterio cronologico:

    CITAZIONE
    L'imputabilità del minore risulta quindi subordinata ad un criterio cronologico:
    fino a quattordici anni il minore non è mai imputabile, perché nei suoi confronti è prevista una presunzione assoluta di incapacità, senza cioè prova contraria. L'art. 97 stabilisce, infatti, che «non è imputabile chi, nel momento in cui ha commesso il fatto, non aveva compiuto i quattordici anni»;
    fra i quattordici e i diciotto anni il minore è imputabile solo se il giudice ha accertato che al momento del fatto aveva la capacità di intendere e di volere. L'art. 98 rinuncia, infatti, a qualsiasi presunzione e subordina l'eventuale affermazione della responsabilità penale al concreto accertamento della capacità naturale: «è imputabile chi, nel momento in cui ha commesso il fatto, aveva compiuto quattordici anni, ma non ancora diciotto, se aveva la capacità di intendere e di volere».
    fonte:altrodiritto.unifi.it

    La domanda è questa: ritenete che il criterio cronologico sopra riportato e introdotto nel 1930 col Codice Rocco sia ancora adeguato? O forse sarebbe opportuno abbassarlo, in considerazione del fatto che la capacità di intendere e di volere è presumibilmente presente ormai anche a 12 anni?
     
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  2. Anice Stellato
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    Per me la pena dovrebbe esserci sempre, a partire dai 10 anni in poi. Il criterio cronologico quindi è inadeguato e la norma dovrebbe essere corretta.

    Mi viene in mente un caso agghiacciante avvenuto in Inghilterra agli inizi degli anni '90: due bambini di circa 10 anni una mattina marinarono la scuola, rapirono e seviziarono un bambino di 4 anni, che poi venne ritrovato un paio di giorni dopo nelle campagne. Mi pare abbiano avuto una pena di una decina d'anni l'uno, ora sono poco più che trentenni e sono liberi, sotto falso nome.
     
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  3. (elettrica)
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    Per me al giorno d'oggi la cosiddetta "impunità del minore" è una assurdità. Soprattutto se guardiamo al numero dei reati commessi da minori. Il problema è che questa impunità è dannosa innanzitutto per il minore stesso, che così sente di poter fare quello che vuole. Non dico che si debbano mandare in carcere bambini di 10 anni, ma studiare comunque una forma di pena, magari attraverso dei periodi rieducativi in comunità...
     
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  4. -[Evil]-
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    Secondo me invece non è in questo modo che se ne esce. E quando sentiremo parlare di un bambino di 9 anni che ha torturato il proprio gatto, che faremo? Diremo che la soglia deve essere abbassata ai nove anni?
    Sicuramente la maturazione sessuale è un forte incentivante per soggetti particolarmente violenti. Basta leggersi una qualsiasi biografia di qualche efferato serial killer per notare come da una certa età in poi (11-13 anni) sesso e violenza comincino a confondersi, diventando quasi una cosa sola. Ma anche i bambini hanno la loro sessualità, indipendentemente dall'età. Qualsiasi bambino può provare piacere fisico nel veder soffrire un animale, o anche un altro bambino. L'essere attratti dal piacere è naturale.
    Intendere e volere? Tralasciando il fatto che io sono estremamente radicale su questi concetti, sforzandomi di starmene al mio posto e di focalizzarmi sulla questione dei bambini, io sono favorevole alla valutazione caso per caso.

    CITAZIONE
    Ci sono però esigenze giuridiche di certezza, uguaglianza e praticità dell'accertamento che impongono l'adozione di un criterio cronologico, il quale, sulla base dei dati offerti dall'esperienza, deve essere altamente presuntivo della raggiunta maturità.

    Questo pezzo secondo me non è altro che l'ammissione dell'incapacità del sistema giuridico italiano di giungere ad un compromesso su questo punto. Dal momento in cui un bambino è in grado di distinguere la fantasia dalla realtà (generalmente dai sei anni in poi, ma dipende da molti fattori anche questo) un giudice dovrebbe valutare la sua maturità mentale, vedere cioè quanto sono "evidenti" le influenze su di lui. Se sono esplicite, se cioè si può risalire a queste influenze, si condanneranno queste ultime. In caso contrario si condannerà il bambino. Non è che io conosca altri modi, e la mia radicalità sull'argomento mi impedisce comunque di giungere ad altri compromessi.
     
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  5. Masque
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    Neanche io sono d'accordo.
    I ragazzini di oggi sono molto svegli e sanno bene quello che fanno, non è che perchè sei minore non la devi pagare, anche perchè se a 12 anni fai schifo, a 30 che hai più possibilità di fare schifo, che ti metti a fare? Ad uccidere la gente random?
     
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  6. <Xenos>
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    A me è capitato di sequestrare armi a 15enni o 16enni che le tenevano a capodanno o per una serata in discoteca e si sono giustificati dicendo 'tanto siamo minorenni e non potete farci nulla' in un caso il padre chiamato dalle forze dell'ordine non solo era arrogante con noi 'come vi siete permessi di trattenere mio figlio' (coglione..voleva entrare in disco con un manganello e quando glielo abbiamo sequestrato ha tirato fuori la rivoltella..anzi che è tutto intero) ma quando se ne andava sgridava il figlio NON perché aveva fatto una cazzata..MA perché si era fatto scoprire e fregare la rivoltella..
    Quindi rispondendo alla domanda..io abbasserei la 'maggior età' ai 14 anni..OPPURE la pena la scontano i genitori o chi ne fa le veci..
     
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  7. (elettrica)
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    Posso darti una spolliciata sola, Xen, altrimenti te ne darei dieci solo per questa frase:
    CITAZIONE (<Xenos> @ 24/2/2014, 17:42) 
    la pena la scontano i genitori o chi ne fa le veci..

    Sarebbe ora che i genitori fossero davvero responsabilizzati per le cazzate dei figli...
     
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  8. Anice Stellato
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    Non so quanto sia giusto punire i genitori. Io conosco famiglie per bene con genitori garbatissimi, ma con figli teste di cazzo (e viceversa). E' veramente colpa loro se i figli commettono determinati errori? Io abbasserei questo criterio cronologico, modificando le pene e commisurandole all'età.
     
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  9. <Xenos>
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    Sono rarità Anice.
    In tutta la mia vita (e persone ne ho conosciute tante) anche se i genitori sono 'brave persone' se i figli sono teste di cazzo è quasi sempre perché i genitori se ne sbattono della loro educazione e della disciplina (dove disciplina NON vuol dire necessariamente creparli di mazzate) ma 'delegano' la loro educazione alla tv e alle compagnie dei giovani oppure anche educandoli non arginano le tendenze a fare cavolate ma sono protettivi all'eccesso.
    Esempio per fare capire perché la penso così..discoteca alcuni anni fa a Riccione giovane che tira fuori il coltello (che ci fa in disco col coktello?) e minaccia uno perché 'mi sembrava che stava guardando la mia ragazza'..siccome ha 16 anni chiamiamo i genitori conosciuti e brave persone che però dicono 'ci pensiamo noi a disciplinarlo' e lo sapete la disciplina qual'è stata?
    Una sgridata in auto.
    La settimana dopo è stato arrestato per porto abusivo di arma da fuoco.
    Ecco magari possiamo parlare che ci sono persone NON capaci di fare i genitori..ma secondo me la 'colpa' del comportamento malsano di alcuni figli 'di buona famiglia' è da imputare all'idiozia e all'inerzia dei genitori.
     
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8 replies since 24/2/2014, 09:53   70 views
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