Foodporn: i cuochi che “vietano” le foto con lo smartphone

I ristoratori francesi si ribellano all’abitudine di fotografare e condividere i piatti sui social network, e non hanno tutti i torti.

SIAMO TUTTI GIAPPONESI - La pratica di fotografare quello che si mangia per poi condividerne le immagini, nota come food porn, dilaga ormai da anni insieme al successo dei social netwotk. Come tutte le novità ha trovato i suoi oppositori e ora insieme a quelli che non apprezzano trovare la timeline di Facebook, Twitter o Instagram imbottita di prelibatezze e no, si schierano anche diversi chef francesi.

NON GLI PIACE - Spiega uno scoraggiato Alexandre Gauthier, chef del ristorante la Grenouillere a La Madelaine-sous-Montreuil, una sessantina di chilometri da Calais, che: «Prima facevano le foto alla famiglia, alla nonna, adesso fanno le foto ai piatti» E prosegue: «C’è un tempo e un luogo appropriato per ogni cosa. Il nostro scopo è creare un momento speciale per i nostri cliente. E per questo devi spegnere il telefonino.»

LASCIANO FREDDARE I PIATTI - Lo chef poi ha spiegato al La Voix du Nord che i suoi clienti usano il flash, spostano i tavoli, ripetono le foto più volte e poi le pubblicano in rete, lasciando i piatti a raffreddarsi, che è il massimo insulto che si possa fare a uno chef che pena per consegnare in tempo e alla temperatura giusta ogni piatto.

COME VIETARE - Anche Gilles Goujon, che guida il tre stelle Michelin L’Auberge du Vieux Puits, a Fontjoncouse, vicino a Perpignan ha detto che vuole vietare la pratica, ma che sta ancora cercando una formula accettabile per proporlo ai clienti. Meno problemi si sono fatti i gestori dei ristoranti di New York, molti dei quali sono già passati al divieto senza se e senza ma, se i clienti vogliono salire in piedi sulle sedie per fotografare quel che mangiano, lo facciano nella loro sala da pranzo.