Edificio Teatrale Greco

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  1. Lizy.Luminos
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    Il teatro greco era situato all'aperto, sprovvisto di tetto, e comprendeva tre fondamentali parti: la cavea, la scena, l'orchestra (luogo del coro). Ritroviamo esempi di questo tipo di teatro, oltre che in Grecia, in Asia Minore e in Sicilia, per lo più costruiti sfruttando le pendenze naturali, coi monti alle spalle e il mare in direzione dell'entrata.
    Vi era un rapporto ravvicinato tra event scenico e spettatore: la struttura creava un dominio dall'alto che permetteva di cogliere il meglio della visuale. Il teatro aveva una sua autonomia: era un luogo sacro adibito solo alla rappresentazione scenica; successivamente perse la sua sacralità e venne utilizzato per le assemblee politiche.

    LA CAVEA



    "Teatron", che significa "luogo in cui si vede": si tratta delle scalinate in roccia, la platea. Inizialmente era trapezoidale, poi semicircolare. Era attraversata dalle "klimaches", le scalette che portavano ai vari settori. La cintura, "diazoma", era una fascia che permetteva al teatro di svuotarsi velocemente. I sedili furono prima in legno e poi in marmo.

    Il pubblico si collocava sulla scalinata in ordine gerarchico (più su il popolo basso). Gli alti funzionari e gli orfani di guerra sedevano vicino l'orchestra. Pare che il settore inferiore fosse occupato dai cittadini di pieno diritto. Secondo Aristofane, le eteree avevano un settore riservato, lontano dalle donne per bene. Al centro della prima fila, c'era il sacerdote di Dioniso, a testimonianza della religiosità del momento.


    LA SCENA



    In partenza, costruzione di legno e tendaggi chiamata "schene". In seguito più elaborata, si inserì nella struttura del dramma. Nell'età di Pericle si arricchì di "paraschemia", paracolpi laterali. Nel IV secolo a.C. vennero utilizzati dei "pinakes", tavole di legno per collocare l'ambiente, e i "periaktoi", quinte girevoli su pali che permettevano rapidi cambi di scena.


    L'ORCHESTRA



    Il termine deriva da "orkemai", ballare, poichè era il luogo deputato alle danze. Aveva una forma circolare e un diametro di circa 20 metri: il teatro di Epidauro (che vedete in immagine) è l'unico che ha la forma di un cerchio preciso.
    Intorno all'orchestra c'era un canale che permetteva la canalizzazione delle acque. A Segesta e Siracusa, sotto l'orchestra c'erano le scale di Caronte che servivano a portare in scena i fantasmi o i defunti.
    Ai lati dell'orchestra c'erano i "parodos", che consentivano l'accesso degli spettatori e l'uscita del coro. Da destra entravano i personaggi provenienti dalla città, dall'agorà o dal porto; da sinistra quelli che venivano dalla campagna. Nel III secolo a.C., i parodos furono chiusi dai "pilones", porte monumentali con funzione decorativa e sacrale (per impedire agli animali l'accesso e la profanazione del luogo sacro).
     
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0 replies since 8/5/2011, 18:31   1174 views
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