Nuovo documento di Microsoft Word

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. splash·
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Il mio problema era che mi affezionavo troppo a forme mutevoli destinate a scomparire: amicizie falsamente solide, situazioni che sembravano durare per sempre.
    Così smisi di affezionarmi del tutto. Vissi una vita passiva, aspettando inerte di morire come la neve aspetta di sciogliersi al sole.
    Rari erano i momenti in cui tornavo al vecchio me: non ho mai avuto molta forza di volontà, mi bastava la vista di un tramonto o di un fiore di campo che tornavo in me, pieno di passioni e di voglia di vivere.
    Ma non si è mai tanto determinati come quando si sta facendo la cosa più sbagliata possibile.
    Purtroppo io me ne accorsi troppo tardi, alla vista di un ragazzo che stava buttando via la sua vita con la stessa noncuranza con cui l’avevo gettata via io.
    Provai a dissuaderlo, gli diventai amico, ma non riuscii a vederlo risanato: fui escluso dall’unico progetto a cui mi fossi realmente interessato in tutta la mia vita adulta.
    Tagliato fuori dal suo salvataggio, tagliato fuori dal mio.




    Dopo tanto tempo, colpisco ancora! xD Aspettate di leggere il seguito, devo solo digitalizzarlo e poi ve lo posto ;D
     
    Top
    .
  2. ~ Sarettina
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    *.* Aspetto con ansiaaaaaaaaaaaa♥ :) sembra proprio carino!!
     
    Top
    .
  3. » Virginio ~
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Mi piace.

    Promette molto, questo signore vissuto.

    Non posso fare una recensione più dettagliata, ma lo stile con cui stai scrivendo e ciò che preannunci mi piacciono molto, quindi spero di vederti continuare ♥
     
    Top
    .
  4. Xx_Paulinga_xX
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Occhebello *-*
    Aspetto il seguito!!
     
    Top
    .
  5. splash·
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    In teoria questo pezzo è stato pensaco come capitolo uno del pezzo sopra, ma non ho più continuato (o almeno per ora non ho scritto nient'altro). Ecco qua, scritto la sera successiva al pezzo antecedente. Enjoy (:

    Lei piombò nella mia vita così velocemente che sembrava non doverne più uscire. Mi ricordo di alcune mattine in cui mi svegliavo con addosso l’impressione che lei ci fosse sempre stata. Semplicemente aprivo gli occhi, mi giravo, e accanto a me c’era lei, coi suoi lunghi capelli rossi.
    Ed era proprio in quei momenti in cui sembravo riconoscere la sua radicata presenza che mi mettevo a ricordare di quando ancora non c’era, e di quanto improvvisamente fosse entrata nella mia vita.

    La incontrai un giorno di pioggia. Avevo parcheggiato per caso la macchina davanti alla libreria dove lavorava, e me n’ero andato a prendere un caffè nel bar poco più in là. Devo dire che non mi ero accorto dell’insegna di legno della libreria e del suo interno scarsamente illuminato fino a quando non fui risalito in macchina. Così decisi di sfidare di nuovo la pioggia sempre più forte per entrare a dare un’occhiata.
    Lei stava leggendo un libro di Pennac; alzò appena il capo dal libro per biascicarmi un “buongiorno”.
    La cosa che mi colpì di più di lei fu il contrasto tra il rosso fuoco dei capelli e il bianco candido della pelle.
    Cominciai a guardarmi intorno: non c’era un motivo ben preciso per cui ero entrato in quel posto, mi attirava e basta. Dopo un po’ lei chiuse di scatto il libro, si alzò da dove stava seduta e mi chiese: “Posso aiutarti? Cercavi qualcosa di particolare?”
    “A dire il vero... no”, le risposi “Però forse potrei trovarlo. Che cosa leggi?”
    “Io? Oh, è un libro di Pennac, niente di che.”
    “Me lo consigli?”
    “Per te?” disse ridacchiando.
    “Che c’è?”
    “Cioè, sei sicuro di riuscire a trovare il tempo di leggere , tra una ragazza e l’altra?”
    “Hei, io sto solo cercando un buon libro. E di ragazze me ne basterebbe una.”
    “Ah, sì, certo. Ma prima leggiti un altro libro. Aspetta un secondo”. Si voltò e sparì rapida in un angolo della libreria buia. Io lottavo contro l’impulso di guardarle il culo.
    Tornò qualche minuto dopo con in mano Il giovane Holden di Salinger.
    “Ah”, dissi.
    “Che c’è, l’hai già letto?”
    “Insomma... provarono a farmelo leggere alle superiori ma io lo feci sbranare dal mio cane”.
    “Beh, a volte non siamo dell’umore giusto per un libro, oppure non siamo abbastanza pronti. Oppure”, aggiunse dopo una pausa, “non si ha abbastanza voglia di leggere”.

    Ero affascinato e spaventato da quella ragazza allo stesso tempo.
    “Quanto puoi restare?”, mi chiese.
    “Anche tutta la sera.”
    “Perfetto. Io stacco tra poco, se resti qua a leggere finché non spiove ti regalo il libro”.
    “Ci sto.”

    Quel pomeriggio imparai molte cose su di lei: si chiamava Jane, aveva vent’anni, lavorava in quella libreria e aveva le labbra che sapevano di fragola.

     
    Top
    .
  6. splash·
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    La mia vita cominciò a prendere una piega fantastica. Da quella sera io e Jane cominciammo a vederci spesso. Andavo a prenderla all’uscita dell’università, mangiavamo insieme e poi ci rifugiavamo da lei ad accarezzarci, ed ogni volta era uno scoprirsi diverso e sempre nuovo.
    Ricordo la sera in cui le chiesi di venire a vivere nel mio appartamento.
    Era piccolo, e quasi sempre in disordine. Delle tre stanze che avevo solo nel bagno si riusciva a vedere il pavimento, ed ero indietro con la lavanderia di qualche settimana.
    Però, per quella sera, tutto era perfetto.
    Il disordine generale era stato messo a posto, e perfino la mia scrivania, sempre piena di fogli e di penne, era stata un po’ rassettata.
    Avevo abbassato le luci e azzardato un accenno di cucina casalinga. Il problema che, mentre aspettavo che il pollo che avevo preparato cuocesse, mi addormentai, per risvegliarmi solo al suono meccanico del mio campanello.
    Jane però non si perse d’animo, anzi, si mise a ridere. “Ma sei proprio scemo”, continuava a ripetere scompigliandomi i capelli.
    In dieci minuti mise su un piatto migliore di quello che sarei riuscito a fare io in tutto il pomeriggio, e poi, finalmente, mangiammo.
    Fu dopo aver cenato che gli feci la mia proposta. Un po’ goffa, forse, ma tutto sommato sincera.
    “Senti, Jane.. io devo chiederti una cosa importante.”
    “Uhm”, mugugnò lei drizzandosi ad ascoltarmi.
    “Ehm, ecco, io... lo so che stiamo insieme da solo tre mesi”, cominciai.
    “Quattro”, mi corresse, “e tra una settimana sono cinque”.
    “Quattro mesi e quasi cinque”, continuai, “ma, vedi, per me stai diventando sempre più importante. E so di non meritarti, però mi renderesti il ragazzo più felice del mondo se tu venissi a vivere con me. Bada bene, a questo punto puoi anche dire di no e lasciarmi qua, solo come un baccalà, oppure puoi optare per darmi un pugno in faccia, anche se ti prego di non prendermi sul naso perché come vedi già è malridotto di suo. In alternativa, se preferisci...”
    “Sì.”
    “Eh?”
    “Ho detto di sì”.
    “Davvero?”
    “Sì, sì, !”
    Avevo il cuore ricolmo di gioia. La baciai, travolgendola un po’. E mi sembrò di abbracciarla per la prima volta, di sentirla finalmente mia.

    Non ero mai stato così contento.



    X-X-X



    “Insomma, dimmi un po’ chi è questa Jane che ancora non mi hai presentato. Che vuoi fare, tenertela tutta per te?”
    “Hai colto perfettamente nel segno, Rick. Proprio tutta per me.”
    “Ma prima o poi me la presenterai?”
    “Che fai, mi stai implorando?” chiesi. Certo, la sua non era proprio una domanda disinteressata.
    “No, no, certo che no”, disse voltando la testa dall’altra parte fingendosi offeso.

    Il mio amico Rick. Semplicemente lui. Occhiali squadrati dalla montatura nera, capelli castani, occhi azzurri. Lo conoscevo dalle elementari, e fin dalle elementari eravamo stati grandi amici. Era sempre stato il migliore di tutti. Certo, non era tra i più popolari, e a volte dovevo fargli un po’ da protettore contro gli altri che lo volevano prendere in giro, ma per qualsiasi problema, io chiamavo Rick. Se ero triste, c’era sempre lui su cui contare, se stavo per compiere un passo importante, chiedevo la sua opinione.

    “Prima o poi te la presento, stai tranquillo”, gli dissi toccandogli un braccio.
    “Ho smesso di crederci dopo il primo mese che me lo dicevi”, mi disse; “E come faccio poi a sapere se ha un’amica carina fatta apposta per me?”
    Mi misi a ridere. “Non ti preoccupare, le sue amiche sono tutte più o meno odiose”, gli assicurai.
    “Uffa, non è giusto che mentre te ti fai la storia importante io me ne resti qua da solo, senza battere chiodo”.
    “Dai Rick, non perderti d’animo”.
    “Facile a dirsi. A proposito, tu l’hai trovato lavoro?”, mi chiese.
    “Ma che, non ce l’ho fatta”, risposi. “L’ultima azienda mi ha liquidato dopo una settimana dicendomi che ‘lei non risponde alle nostre aspettative, signor... com’è che si chiama, signore?’”
    “Te l’avevo detto che un fumettista lì non sarebbe servito a molto”, mi ammonì.
    “Ma che devo fare? Non so più che pesci prendere, Rick.”
    “Non so cosa dirti, Oliver. Fai altri tentativi e non perdere le speranze, ma ricorda che senza soldi in banca non andrai avanti per molto. Anche Jane non lavora, deve studiare. Come farai a far quadrare i conti?”
    “Non lo so!”
    “Eh, pensaci. Guarda che non è mica un problema da poco!”
    “Lo so! Ora per favore basta parlarne.”
    “Guarda che...”
    “Basta.”
    “Ma...”
    “Basta Rick, non sei mica mia madre!” Mi stavo arrabbiando, e probabilmente avevo torto. Ma mi dava noia che Rick continuasse a mettere il dito nella piaga.
    “Hai ragione, scusa.”
    “Fa niente, fa niente. Ora scusa, ma devo proprio andare. Jane mi aspetta tra dieci minuti”.
    “Divertiti!”
    “Oh, puoi contarci!” Mi alzai e me ne andai sorridendo, nonostante che avessi ben poco da sorridere.


    Lo so, fa schifo .____.
     
    Top
    .
  7. -Apo-
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Uhm...per me rimane troppo autobiografico.
    E non amo questa fissa dei nomi inglesi.
    Per il resto beh, il contenuto è un po' comune se posso dirlo, voglio dire(altrimenti domani vesti ME da donna) che è la solita storia d'amore, loro sono perfetti, l'uomo non sa cucinare, lei è fantastica, c'è crisi...Insomma per ora rimane una storia come altre, vediamo come la porti avanti.
    Ricorda che a me non piace questo genere, quindi posso esserti utile.

    Tra parentesi, come se la passa il posto?
    Noto che non avete ancora corretto la sezione storia antica ;______;

    Ed Ele mi ignora su FacciaLibro .___.'
     
    Top
    .
6 replies since 13/9/2010, 13:54   74 views
  Share  
.
Top
Top