La Dizione: questa grande belva!

Lez n°1 Introduzione e studio della voce

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  1. Lizy.Luminos
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    LA DIZIONE: QUESTA GRANDE BELVA!



    LEZIONE NUMERO 1





    «Dizione» significa perfezionare il proprio modo di parlare ed è molto importante in per migliorare l’uso limitato e scorretto che facciamo della lingua italiana. Si può fare della dizione per interesse personale e piacere proprio, oppure per diventare capaci di interpretare meglio dei testi. Essa chiede all’interprete la collaborazione riunita della sua cultura, dell’intelligenza, della sensibilità e del suo senso musicale. La dizione, infine, può essere intesa come il mezzo per penetrare profondamente nello spirito di un testo, unica possibilità di scoprire l’animo e le vere intenzioni dell’autore.

    Essa è la parte fondamentale della recitazione. Il pubblico vuole sentire perfettamente e seguire ciò che viene detto sulla scena; una scorretta dizione facilita la distrazione del pubblico.

    Ciò che rende completa una dizione è l’insieme di:
    • Voce;
    • Pronuncia;
    • Intonazione;
    • Distribuzione delle pause.

    Oggi tratteremo l'argomento voce.



    VOCE



    image
    Il meccanismo della voce ha grande importanza nell’arte della dizione ed è necessario che l’attore lo padroneggi in modo adeguato.
    Tutte le voci possono diventare perfette con una giusta impostazione.
    Indipendentemente dalla classificazione musicale, la voce per la recitazione può essere classificata nel modo seguente:

    Registro di petto
    Alto: voce d’argento
    Medio: voce normale, d’oro
    Basso: voce di bronzo

    Registro di testa
    Voce di testa

    Il gioco di queste diverse voci è importante perchè se ne possono trarre diversi effetti. La voce deve essere piegata a seconda del sentimento o passione umana che si deve esprimere. Con una voce bassa possiamo facilmente caratterizzare un personaggio lugubre e cattivo; una voce di testa particolarmente forte dà subito l’idea d’ascoltare un anziano un po’ sordo.
    L’emissione della voce deve essere studiata in modo da non sprecare inutilmente fiato e trovarsi muti a mezza battuta. E’ necessario sapere prender fiato al momento opportuno e non si deve mai attaccare la battuta senza voce ma approfittare delle pause lunghe e brevi della recitazione per inspirare. E’ bene evitare le forzature di voce, spinte oltre i limiti naturali, e le alterazioni con accenti stonati, strascicati o striduli, che non aiutano l'espressione.

    Una voce è “vigorosa” se possiede una forza sufficiente a farsi sentire anche a qualche metro di distanza senza urlare.

    Una voce è “stabile” se priva di tremolii oppure di misto di tonalità basso-alte (la prima tipica della vecchiaia, la seconda della formazione adolescenziale).

    Una voce è “stridula” se contiene un insieme di sonorità sgradevoli a chi ascolta che la portano a essere simile al latrato di un cagnolino.

    Edited by Lizy.Luminos - 15/9/2010, 09:41
     
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