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Anice Stellato.
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Siamo ancora legati a un certo tipo di cultura, a tratti retrograda. Pensiamo che tutta la nostra vita sia improntata al trovare qualcuno che ci mantenga e con cui fare figli, come se non esistesse nient'altro dopo o oltre.
Ribadisco quel che ho detto di là: per me una famiglia può anche essere composta da due persone. Il matrimonio e i figli non li vedo come un passaggio obbligato nella vita, ma come qualcosa di accessorio che può anche non esserci.
Nei decenni passati e specialmente nelle piccole comunità come la mia, una donna era tale solo se si sposava e tutte le ragazze vivevano con la speranza di trovare marito, perchè quella era la vera realizzazione. Non esisteva niente al di fuori di questo: le bambine, fin da piccole, venivano mandate dalla sarta affinchè imparassero a cucire il proprio corredo e i vestitini per i figli. A 15-16 anni erano ampiamente pronte per formarsi una famiglia e quelle che entro i 20 anni non avevano ancora trovato nessuno erano destinate a restare zitelle a vita, perchè erano già vecchie.
Al giorno d'oggi invece si lavora e si studia e, grazie a dio, molte cose sono cambiate, anche se molti storcono ancora il naso quando qualcuno dice di non volere figli e di non volersi sposare. Io sono una di quelle: non credo di avere la maturità necessaria per crescere un figlio, non credo che il matrimonio serva e non credo neanche al fatidico orologio biologico femminile. Credo però nella libertà individuale..