Il Papa istituisce la Commissione anti-pedofilia

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  1. Ankh
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    Il Papa istituisce la Commissione anti-pedofilia, nel gruppo anche una vittima
    Bergoglio ha nominato gli otto primi componenti della Commissione per la tutela dei minori, istituita contro il fenomeno della pedofilia. Dura attacco ai media: "Clima inquinato, pieno di veleni".

    Papa Francesco ha istituito una Commissione per la tutela dei minori, per combattere il fenomeno della pedofilia. Ne fanno parte quattro uomini e quattro donne, rappresentativi di vari Paesi. Nel gruppo in maggioranza di europei c’è anche una vittima di violenze: si tratta di Marie Collins, irlandese, che portò la sua testimonianza al Simposio della Gregoriana. Presente anche il cardinale Sean O’Malley, il francescano che aveva annunciato lo scorso dicembre la nascita della commissione. Gli altri componenti sono la francese Catherine Bonnet e la britannica Sheila Hollins, l’ex ambasciatrice polacca Hanna Suchocka, il gesuita argentino Humberto Miguel Yanez e il decano della facoltà Gregoriana, il tedesco Hans Zollner e anche un giurista italiano, Claudio Papale, docente di diritto canonico alla Urbaniana. “Il compito principale delle suddette persone – fa sapere un comunicato della sala stampa vaticana – sarà di preparare gli statuti della Commissione, i quali ne definiranno le competenze e le funzioni. La medesima Commissione verrà successivamente integrata da altri membri, scelti nelle varie aree geografiche del mondo”.

    Nel frattempo, Papa Francesco punta il dito contro i media. Incontrando le emittenti cattoliche, Bergoglio ha infatti parlato di un “clima mediatico che oggi ha le sue forme di inquinamento, i suoi veleni”. La gente è ne consapevole , ma “purtroppo si abitua a respirare dalla radio e dalla televisione un’aria sporca, che non fa bene”, ha detto ancora. “Per me i peccati dei media più grossi – aggiunge il Papa – sono quelli che vanno sulla strada della bugia e della menzogna, e sono tre: disinformazione, calunnia e diffamazione”. Calunnia, diffamazione e disinformazione sono il peggio che i media possono offrire secondo il Santo Padre. “La calunnia è peccato mortale – ha spiegato – ma si può chiarire e si può arrivare a conoscere che quella è appunto una calunnia. La diffamazione è peccato mortale, ma si può arrivare a dire questa è un’ingiustizia, questa persona ha fatto quello in quel tempo poi si è pentito, ha cambiato vita”. Questi ultimi due non son però gravi quanto la disinformazione che è “dire la metà delle cose, quelle che sono per me più convenienti, e non dire l’altra metà: così quello che vede la tv o sente la radio non può fare un giudizio perché non ha gli elementi, non glieli danno” dice il Papa.

    fonte:www.fanpage.it

    finalmente fatti.
     
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  2. Fosfatasi alcalina
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    Non so se quello che fa Borgoglio è davvero una riforma o se è tutto un parla-parla per colmare la crisi di fede degli ultimi tempi. Staremo a vedere. Per adesso comunque le premesse sono buone
     
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  3. Ankh
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    Il Vaticano risponde all’Onu per gli abusi sui minori

    Il 5 maggio l’arcivescovo Silvano Tomasi, rappresentante della Santa Sede a Ginevra, è stato sottoposto a una nuova audizione della Commissione contro la tortura delle Nazioni Unite. Le vittime di abusi sessuali da parte di religiosi hanno infatti accusato il Vaticano di violare la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura. È la seconda volta che la Santa Sede viene interrogata da una Commissione dell’Onu.

    A febbraio 2014 la commissione sui diritti dei minori a Ginevra aveva chiesto al Vaticano di “rimuovere immediatamente” dal loro incarico i preti colpevoli o sospettati di aver commesso stupri contro i bambini.

    Il comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia (Committee on the rights of the child) aveva pubblicato un rapporto in cui rimprovera al Vaticano di non aver riconosciuto la portata dei crimini commessi dai sacerdoti e di non aver preso le misure necessarie per affrontare i casi di abusi sessuali su minori all’interno della chiesa cattolica.

    Il rapporto aveva anche criticato la prassi di trasferire da una parrocchia all’altra, o da un paese all’altro, i sacerdoti sospettati di pedofilia.

    Come torture. Il 5 maggio l’Onu ha accusato il Vaticano di non rispettare la Convenzione contro la tortura, ma l’arcivescovo Tomasi ha risposto che la convenzione, firmata nel 2002, è valida solo dentro le mura di Città del Vaticano, dove vivono meno di mille persone.

    Secondo le Nazioni Unite però questo argomento è molto fragile ed è solo un modo per evitare interferenze.

    Secondo uno degli esperti della Commissione Felice Gaer, la Santa Sede deve “dimostrare che ha messo in piedi un sistema capace di impedire la tortura e comportamenti inumani e degradanti per quanto riguarda tutte le istituzioni che lavorano e operano sotto la sua giurisdizione”.

    La Santa Sede è sotto accusa anche perché il 4 dicembre 2013 si è rifiutata di trasmettere a una commissione dell’Onu le informazioni raccolte da un’indagine interna sugli abusi sessuali commessi da parte di membri del clero.

    Il 5 dicembre scorso papa Francesco ha istituito una nuova commissione interna per la tutela dell’infanzia e la lotta alla pedofilia; la Commissione vaticana per ora è formata da otto membri tra cui il cardinal Patrick O’Malley e Marie Collins, una donna irlandese vittima di abusi sessuali quando era bambina che è diventata un’attivista contro gli abusi sui minori nella chiesa. La Commissione vaticana si è riunita a Roma per la prima volta il 3 maggio e ha annunciato che si occuperà di diffondere delle buone pratiche per evitare questi episodi nella chiesa, ma anche che metterà a punto delle procedure e dei regolamenti per costringere i religiosi ad assumersi le loro responsabilità di fronte a casi di violenza. A gennaio 2014 il Vaticano ha confermato che quasi 400 sacerdoti, accusati di aver abusato di minori, sono stati sospesi dalle loro funzioni nel corso del papato di Benedetto XVI.

    Fonte:internazionale.it
     
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2 replies since 22/3/2014, 19:41   49 views
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