Dell'amicizia e di altri demoni

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  1. *Elektra*
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    Il re può muoversi solo di una casella, la regina fa quel che vuole

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    Un argomento interessante questo. Al giorno d'oggi il concetto di amicizia tende ad essere vanificato da rapporti di pseudo amicizia. I veri amici, come molti di voi hanno detto, si contanto sulla punta delle dita...gli altri sono conoscenti. Poi ci sono quelli che sembravano veri amici e ti pugnalano alle spalle...ed è la categoria peggiore perchè magari sanno le tue confidenze e tutto di te perchè sapevi che di loro ti potevi fidare e adesso potrebbero andare a sparlarti con chiunque...
    Cosa significa essere amici di qualcuno:
    Quoto Riflesso:
    CITAZIONE
    Credo voglia dire potersi fidare. Incondizionatamente.

    E' un po' come la fiducia all'interno di una coppia: se l'altro fa qualcosa sono cavoli suoi perchè io ripongo in lui tutta la fiducia possibile e immaginabile e se quest'ultima viene tradita, la responsabilità è solo sua. Il vero amico è colui che non ti abbandona nel momento della prova, della difficoltà; non è l'amico opportunista, di convenienza che appare e scompare solo quando ha bisogno, ma c'è sempre.
    E non parlo di apparire e scomparire con l'accezione che avete usato voi e cioè il fatto che si può anche non vedersi fisicamente perchè si ha voglia di stare soli perchè su quello sono d'accordissimo.
    Anche io ho dei momenti in cui voglio stare per conto mio, ma se l'amica o l'amico mi chiama e dice: ho bisogno di parlarti (mi è successo proprio ieri), allora io scappo e faccio l'impossibile per vederlo/a fregandomene dei miei problemi e sconvolgimenti mentali.
    Quanto al discorso di whatsapp, bisogna fare un distinguo:
    ci sono i gruppi di amici con cui hai anche un rapporto fisico. Io, ad esempio, ho il gruppo dei componenti del coro della chiesa su cui scriviamo anche innumerevoli cazz***, ma siamo persone che ci frequentiamo nella vita quotidiana. Poi c'è il gruppo degli amici con cui esco, faccio volontariato, condivido cene, pizze, film e il quotidiano in tutti i suoi momenti ed è un gruppo in cui scappano anche confidenze (che scappano anche mentre parliamo di presenza).
    Infine ci sono i gruppi di coloro che non puoi mai e poi mai definire amici perchè magari ti inseriscono per un'interesse comune, come un ragazzo di Genova che ho conosciuto quest'estate che mi ha inserito nel gruppo degli amanti dell'horror.
    Quindi direi che le vere amicizie si consumano prima di tutto nel mondo reale e queste si possono completare nel virtuale tra facebook e whatsapp. Ci sono amicizie che nascono nel virtuale...in quei casi spesso e volentieri le consideriamo migliori di quelle vere (io per prima) e questo non perchè quella persona è "vera amica" perchè, personalmente, una vera amicizia tu la puoi capire solo di presenza, ma perchè quell'amico o amica virtuale ci sta trasmettendo un qualcosa che ci permette di aprirci totalmente e questo è dato anche dalla non presenza. Riusciremo ad aprirci con quello "sconosciuto" anche dopo averlo conosciuto di presenza? Non lo so, io non so se a parole predico bene e poi razzolo male e questo perchè?
    Perchè lo noto con i miei amici reali: a loro non riesco a dire tutto come a quelli virtuali e penso: "e se gli amici veri si scambiassero con quelli virtuali? succederebbe la stessa cosa probabilmente"
     
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22 replies since 1/4/2014, 08:56   211 views
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