Dell'amicizia e di altri demoni

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  1. Ankh
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    Bella la scelta del titolo :D c'è davvero tanto da dire su questo argomento, perché è sempre un aspetto della propria vita sul quale si riflette molto e soprattutto ci mette in discussione.
    Iniziando col rispondere alle domande iniziali essere amico vuol dire essere vicino a qualcuno, nel senso più ampio del termine, ma più che essere... è un sentirsi vicino. Penso che la radice di un'amicizia sia nel riconoscimento dell'altro e nell'altro di qualcosa di sé e nello scoprire di condividere qualcosa, che può essere più o meno importante. Per questo ci possono essere tipi di amicizia diversi... che solitamente si distinguono in "conoscenze" e "amicizie" ...oppure mi capita spesso di sentire "amici con cui esco la sera"... che pare siano un'altra categoria ancora. Personalmente non sto tanto a categorizzare, ho una visone libera dell'amicizia, non esiste il do ut des e non mi faccio sentire solo perché "si deve fare" (poi spiego meglio questo punto perché credo di aver capito quel che intende Fosfy)

    In che modo si è veramente amici? Parlando con sincerità anche delle cose più scomode, capendo quando è il momento e quando no per farlo, imparando a voler bene anche ai piccoli difetti, non negandosi, preoccupandosi o prendendosi cura (anche qui in senso molto ampio) di quella persona. Ma sono tante le cose che si possono dire qui, quello che ho appena detto mi rendo conto che viene fuori dalle situazioni che vivo in questi giorni. Magari se alla stessa domanda rispondessi tra un mese l'elenco sarebbe diverso ma se vogliamo ridurre la risposta ai minimi termini sarebbe comportandosi bene, tutto qui. Essendo per l'altro l'amico che vorremmo per noi. Che può sembrare naif come risposta ma quest'è.

    Sul discorso amico di chat vale quello che ho detto all'inizio, dipende da cosa si condivide e ci sono tanti tipi di amicizia, alcuni più importanti altri meno.

    Sparire per mesi. Non a caso anche elettrica l'ha accostato all'esserci o non nel momento del bisogno, non a caso credo, perché si tende a pensare che una persona che sparisce (o meglio, che non si fa sentire per un po') non si preoccupi per noi. Io potrei essere considerata una di quelle persone che "sparisce" in realtà sono semplicemente una persona solitaria. Se una persona amica ha bisogno di me non mi tiro indietro, né ho l'abitudine di sfogare i fatti i miei e poi voltare le spalle. Qualche giorno fa ho letto questo

    Ignorando l'ultima frase ("copia nel tuo stato" altrimenti loro non lo sapranno, ops volevo dire lo sapranno :lol:) il concetto che esprime è quello che personalmente intendo. Posso non farmi sentire, specie se non ho nulla da dire perché non c'è nulla di interessante da raccontare né credo sia il caso di raccontare se tornando a casa ho incrociato un unicorno, e nemmeno posso domandare a giorni alterni "come stai?" perché sarei giustamente mandata a fanculo. Ci sono dei periodi in cui ci sente/vede meno ma l'importante è esserci nella sostanza, non nella consuetudine.
     
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22 replies since 1/4/2014, 08:56   211 views
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