Maschere teatrali

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  1. Anice Stellato
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    CITAZIONE (Lizy.Luminos @ 16/5/2014, 11:06) 
    Solo una precisazione: riguardo all'utilizzo di maschere per la distinzione dei ruoli, diciamo la stessa cosa, solo che io l'ho ... romanzata? Non so se si possa dire così. Ovvio che le maschere servissero a questo e che la mimica facciale non fosse rilevante a quei tempi :D

    Ho precisato perchè tu hai scritto "sotto di essa (maschera)". Forse ti sei confusa o ho capito male io :P i teatri antichi erano molto vasti, per cui quelli che stavano nelle file più lontane non avrebbero mai potuto vedere l'espressione facciale degli attori. Anzi, ti dirò di più: spesso toccava al compositore usare parole specifiche per descrivere un'azione, in modo che si capisse, ma non veniva rappresentata.

    Tipo, non ricordo in quale tragedia, c'è un personaggio femminile che dice di piangere, descrive il suo tormento e la sua faccia che si deforma nel pianto: il pubblico ovviamente mica vede tutto ciò, però lo deve immaginare. Molte scene sono così e parecchio viene lasciato all'immaginazione degli spettatori. Poi sta molto anche all'abilità del compositore nel trovare le giuste parole: ricordo anche che il greco era molto particolareggiata come lingua, quindi variando i termini si potevano avere degli effetti descrittivi molto belli, che in traduzione italiana si perdono del tutto o si attenuano.

    Non ricordo come si chiamano i libri da cui ho studiato io, appena ho due minuti vado a cercarli e torno qui a scrivere il titolo.
     
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5 replies since 1/2/2011, 13:32   5953 views
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