Posts written by tibi

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    Guarda Ele, non ne parliamo che sto di un'incazzatura cronica. Tra trombe d'aria, frane ed esondazioni qua è di nuovo un macello. Stanotte non ho dormito neanche io perché la mia strada era un fiume e avevo i vigili del fuoco a sbarrare l'unico accesso alla via perché il sottopasso era pieno.
    Ora sembra andare meglio, ma siamo a settembre e voglio vedere fino ad aprile mò come prosegue la cosa.
    Da te invece come va adesso?
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    Ma veramente o.o
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    Che cosa è questa roba? o.o
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    Oggi ero vestita con un paio di jeans, una smanicata rosa intrecciata e un coprispalle corto, stivaletti con tacco, un braccialetto e una borsa a tracolla.

    In questo momento sono in tuta XD
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    Io ho cenato con mezze penne al ragù e crema di ricotta.
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    Tosto questo test!
    Domani che ho qualche minuto in più da dedicarci, mi metto a rispondere alle domande. :)
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    Bentornata, giulia, si sentiva la tua mancanza :hug:
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    Trovi un portone aperto con me: sono di Genova XD
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    Benvenuto anche da parte mia!
    Sicuramente imparerai qualcosa dalle persone che sono qui, ma sono sicura che anche noi impareremo molto da te. Anche a me piace molto leggere, scrivere e partire alla scoperta di posti nuovi immersi nella natura. Posso chiederti dove sei già stato?
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    Mi è piaciuta molto questa presentazione e ho notato qualcosa che ci accumuna, a parte la grafica con cui ho un rapporto di odio totale :lol:
    Se vuoi farci vedere qualche tuo lavoro e condividere una delle tue passioni, abbiamo proprio la sezione dedicata :) nel frattempo, benvenuta tra gli Alchimisti Erranti!
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    Lucca Comics sia. Non vedo l'ora! :wub:
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    Grazie ragazze :wub: :wub:
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    CITAZIONE
    Proprio quando si è da poco conclusa al cinema la seconda saga ispirata ai suoi romanzi, J.R.R. Tolkien continua a far parlare di sé. Non gli basta aver dominato un quindicennio di adattamenti su grande schermo, creando un rinnovato interesse per il fantasy. Un romanzo fra i primi suoi lavori di prosa, infatti, The Story of Kullervo, sarà pubblicato presto da Harper Collins.

    Basato su una leggenda finlandese comosciuta come Kalevala, è una storia fantastica su un uomo venduto come schiavo da un oscuro mago che seduce la sorella e finisce per suicidarsi. Agli amanti di Tolkien e del Signore degli anelli va detto che non è ambientato nella Terra di mezzo, anche se lo scrittore ha riconosciuto l’influenza di questo lavoro sui più celebri scritti più tardi.

    “Ero immensamente attratto da qualcosa nell’aria di Kalevala”, scrisse Tolkiien in una lettera del 1955 a W.H. Auden.
    Come sottolinea il Guardian, la vicenda richiama quella di Turin Tundabar del Silmarillion. The Story of Kullervo rimase sempre a livello di bozza, con la prima metà in prosa e la seconda metà sintesi della vicenda a grandi linee.

    The Story of Kullervo uscirà il 27 agosto nel Regno Unito e potete prenotarlo qui.

    Fonte: comingsoon.it
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    CITAZIONE
    Ricordami così inizia placido come le acque di una insenatura protetta dal mare da una striscia di terra, con un caldo estivo soffocante, e finisce con un uragano che sconvolge la piccola cittadina di Corpus Christi, Texas. Sulle rive del Golfo del Messico la natura non conosce soluzioni di compromesso, fra la calma piatta e le devastazioni improvvise. La quotidianità di quella comunità viene sconvolta dalla sparizione di un adolescente che lascia il fratello più piccolo e i genitori in preda allo sconforto. Cosa gli è successo non si capisce, gli indizi scarseggiano, ma il rapimento sembra la spiegazione più probabile.
    Bret Anthony Johnston è al primo romanzo, dopo aver scritto vari racconti per riviste letterarie e una raccolta, dal titolo indicativo Corpus Christi. Insegnante di scrittura creativa a Harvard, dimostra in Ricordami così una convincente maturità. La sua scrittura, avvolgente e asciutta, cattura fin dalle prime pagine e ci porta all’interno di una famiglia che da quattro anni cerca di non perdere la speranza di ritrovare Justin e proprio per questo disperato tentativo gli è impedito il sollievo palliativo dell’elaborazione della perdita. Southport, Corpus Christi, comunità che rimandano ai pionieri degli Stati Uniti, quelle in cui tutti si conoscono e molti vivono di piccolo commercio, pesca o dell’industria turistica legata all’importante porto.

    In un mondo in cui la famiglia tradizionale è sempre più in crisi, Ricordami così cerca di superarla con una rinnovata scelta di condivisione da parte dei Campbell, al di là e dopo quella imposta dal destino. Laura appare quella più disorientata, la madre che non riesce a farsi forza, mentre il marito Eric continua disperatamente, accompagnato da nonno Cecil, a riempire tutta la zona di volantini con il volto del figlio scomparso. Griff è il fratello piccolo, che il giorno della sparizione aveva litigato con Justin, per una delle tante ragioni futili per cui litigano due fratelli che attraversano insieme l’adolescenza. Solo che non ha mai avuto il coraggio di dirlo a nessuno, si tiene dentro il senso di colpa di aver contribuito in qualche modo alla tragedia.

    Lo scrittore americano dimostra la capacità di non sbatterci in faccia le informazioni, ma di farle arrivare fluidamente, con l’eleganza avvolgente degna di uno scrittore di qualità. Lo dimostra nella cura con cui descrive ogni sfaccettatura dei protagonisti, non trascurando le figure di contorno. Come il nonno Cecil, in passato finito anche in galera, che viene ritratto con straordinaria umanità. Un uomo indurito dalla vita, da cui però ha anche imparato a difendersi, che sembra uscito da un film di Clint Eastwood o un romanzo di Cormac McCarthy. Né redneck né uno stinco di santo, è il contraltare generazionale giusto per far risaltare i limiti e le conquiste genetiche di figlio, nuora e nipoti.

    Un’indagine morale spietata, ma non moralista, quella di Ricordami così. Il ritratto di una famiglia con la profondità di un Jonathan Franzen, ma senza la spietata ironia, sostituita dall’empatia verso un nucleo familiare che deve riformarsi un’altra volta da capo. Dopo essersi perso per strada, fra un matrimonio diventato routine e una tragedia che ha spinto ognuno dei suoi componenti alla ricerca della pura sopravvivenza. Proprio la scommessa di guardare a chi ci vive accanto, sembra suggerire Johnston, è l’unica ricetta possibile per non impegnare il proprio tempo a giudicarsi inflessibilmente.

    Perdita e ritrovamento diventano un puzzle emotivo da ricostruire pressoché impossibile: ritrovare il pezzo mancante diventa un’impresa quasi tanto disumana quanto elaborare il lutto della morte di un figlio adolescente. Pagina dopo pagina, la lettura del romanzo di Johnston diventa impossibile da interrompere, un page turner senza scorciatoie, un thriller dalla tensione pura come le relazioni umane ridotte alla loro essenza, a una marea notturna e lunare che sale piano piano, senza preavviso.

    Fonte: comingsoon.it
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    CITAZIONE
    Alfred Hitchcock non passa di moda. Basta andare al cinema anche una volta ogni tanto per rendersi conto come il grande autore sia citato e omaggiato molto spesso. Se non ci credete il successo di questi giorni di fine estate, Mission Impossible: Rogue Nation, ve lo può confermare. C’è una novità interessante per voi che avete consumato la vostra copia di Psycho e passato un fine settimana a vedere la serie "Bates Motel" in modalità binge, tutta d’un fiato, come va di moda ora.

    È in arrivo il primo romanzo della serie di Psycho a distanza di vent’anni dall’ultimo. Psycho: Sanitarium arriverà in originale la prossima primavera. Il romanzo originario fu pubblicato da Robert Bloch nel 1959, seguito poi a distanza di 23 anni da un altro. Quest’ultimo raccontava di un Norman Bates rinchiuso in una clinica psichiatrica da molti anni, ma capace di evadere per dare sfogo alla sua furia omicida.
    Arriva ora lo scrittore Chet Williamson a rispondere alla domanda su cosa facesse Norman nel manicomio, come avesse trascorso 20 anni rinchiuso. La risposta la troverete il 1 marzo 2016. Qui un breve estratto e la copertina del libro anticipata da Entertainment Weekly.

    PSYCHO: SANITARIUM by Chet Williamson

    Nurse Marie was talking to Norman, but he tried not to listen to her. If he listened too closely or, even worse, if he tried to respond to her, to thank her for feeding him, or to tell her that the meat loaf was good or he liked the cake, Mother would get mad and yell at him. He hated it when she did that. It was too quiet in here, and there wasn’t anywhere else he could go to get away from her.

    Nurse Marie put down the plastic spoon and picked up the paper napkin. She touched it to Norman’s mouth, dabbed either side of it, and then wiped it. It felt good when she did that, when he felt her fingers through the thin paper trace across his lips as though he was kissing them, and when they were just under his nose he inhaled, trying to get the smell of her flesh into his nostrils. He did it again now, and there was an audible sniff which he hoped Nurse Marie hadn’t noticed, and then…

    Fonte: comingsoon.it
564 replies since 5/8/2007
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