Il contraccettivo diventa wireless

Un microchip da impiantare sottopelle può garantire rilascio di ormoni per 16 anni ed essere regolato a distanza

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  1. Ankh
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    Il contraccettivo diventa wireless
    Un microchip da impiantare sottopelle può garantire rilascio di ormoni per 16 anni ed essere regolato a distanza

    Nel bene o nel male, si parla spesso di microchip, ma noi oggi lo facciamo per una causa buona e giusta: contraccezione. Grazie a un progetto finanziato niente poco di meno che da Bill Gates, infatti, nei laboratori della startup MICROchips, con sede nel Massachusetts, hanno sviluppato quella che potrebbe diventare una vera e propria rivoluzione nel settore del controllo delle nascite. Si tratta, come detto, di un microchip, delle dimensioni di 20 x 20 x 7 mm, e che s’impianta sottopelle alle gentili signore. Da questo momento, grazie a un serbatoio della larghezza di 1,5 cm, rilascia una piccola quantità di levonorgestrel, un ormone che, in dosi molto più elevate, sta alla base della pillola del giorno dopo.

    La particolarità del microchip, che va sostituito solo ogni 16 anni circa, è che integra una funzione wireless che ne consente la regolazione. Fino a oggi, infatti, sistemi simili richiedevano di recarsi in un centro clinico, estrarre il dispositivo, regolarlo e reimpiantarlo. Con questo chip, invece, si fa tutto wireless: un comando a distanza e via, si disattiva il chip contraccettivo.

    Bella soluzione, che solleva, però, qualche perplessità sul versante della sicurezza: e se nei paraggi ci fosse qualche hacker? È per questo che il team americano, oltre ad aver sviluppato un sistema di trasmissione criptato per i segnali, sta lavorando a una tecnologia “a contatto”. In questo modo, solo appoggiando uno speciale dispositivo sulla pelle, in corrispondenza del punto dove è installato il chip, è possibile inviare un comando.

    Il bello del progetto è la sua versatilità: il minuscolo serbatoio, infatti, può ospitare qualsiasi altro tipo di medicinale. Al momento, il levonorgestrel è presente sotto forma di un sottile film solido, che si fonde, nella quantità desiderata, grazie a un impulso elettrico, ma è chiaro che le possibili applicazioni vanno ben oltre i contraccettivi. Il bacino di pazienti pronti a beneficiare di questa tecnologia è enorme, anche se, per ora, il “solo” controllo delle nascite è un traguardo importante, che apre nuovi scenari in quei posti dove i contraccettivi non sono molto diffusi. Il contraccettivo wireless arriverà entro il 2018.
    fonte: wired.it
     
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    E' il genere di cosa che credo non mi impianterei mai.
    Penso solo all'enorme ammontare di problematiche che potrebbero subentrare:
    - sfasamento del rilascio ormonale;
    - hackeraggio;
    - malfunzionamento dato da altri segnali;
    - danneggiamento accidentale;
    - possibilità di rigetto;

    Secondo me con la corsa al "technologize" si sta esagerando.
    E' così difficile ricordarsi una pillola o infilare un condom o inserirsi la spirale? Mhà.
     
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  3. Jessy94_TDM
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    concordo con madìs, anche se mi fa piacere che si vada avanti. Preferirei però che si andasse avanti con cautela, perché ci sono cose a lungo termine su questo metodo ancora non testate. E si, vanno testate sugli umani.
    Per le altre conclusioni ci torno dopo, non voglio esprimere pareri affrettati senza documentarmi.
     
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  4. -[Evil]-
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    Beh, come ogni cosa ha i suoi pro ed i suoi contro. E visto che si è già parlato degli ultimi...

    Le possibilità che con un contraccettivo del genere vada qualcosa storto durante il rapporto sessuale sono decisamente ridotte al minimo, soprattutto se paragonati a tutti i "Mi si è rotto il preservativo!" ed altri simpatici inconvenienti della controparte tradizionale.
    E' vero, c'è la possibilità che vengano hackerati a distanza, però un attimo: di cosa stiamo parlando esattamente? Di un microchip che può rilasciare ormoni e/o altre sostanze che sono già all'interno del microchip. Quindi è chiaro che se io, hacker di talento, voglio proprio perdere non so quanti giorni della mia vita per bypassare le sofisticate misure di sicurezza che sicuramente verranno prese, devo avere la possibilità di interagire fisicamente sul chip per avere risultati apprezzabili. Altrimenti posso fare solo due cose: rilasciare l'ormone, non rilasciare l'ormone. La cosa più grave che può succedere in questo senso è che un pazzo perda tre giorni della sua vita a capire come bypassare il dispositivo solo per fare un dispetto a sua sorella.

    A parte questo, sono d'accordo con madìs quando dice che non vale la pena di correre certi rischi (io ho semplificato, ma è comunque ovvio che dei rischi ci sono) solo per... pigrizia?
    Tuttavia il discorso cambia quando un microchip del genere non solo sarà talmente piccolo da poter praticamente essere iniettato endovena, ma potrà anche offrire una miriade di servizi in più oltre a quello di cui si parla nel topic. In questo caso l'hackeraggio fa paura, lo ammetto, ma sfido chiunque a trovare una tecnologia che non abbia i suoi rischi. E più è portentosa la tecnologia in questione, più sono grandi i rischi che si corrono. Però se pensiamo che sia giusto evitare di migliorare significativamente la nostra vita per paura che qualcosa possa andare storto, allora tanto vale non investire mai sul nostro futuro. Ovvero pentirsi di tutto quando il progresso scientifico e tecnologico che è stato fatto fin'ora dall'alba dei tempi. Dannate tastiere, come siete deleterie per la mia vita sociale! A morte le tastiere.
     
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  5. Jessy94_TDM
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    Si,la tecnologia e il concetto sono molto apprezzabili,per quanto ancora non testate (e per testate intendo a lungo termine). Io sono sempre per la prudenza,più che al divieto assoluto,ma il progresso spesso non ne tiene conto
     
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    se pensiamo che sia giusto evitare di migliorare significativamente la nostra vita per paura che qualcosa possa andare storto, allora tanto vale non investire mai sul nostro futuro.

    Alt, non ho assolutamente detto questo. Gentilmente Evil, non distorcere quanto esposto.
    Ho detto che per quanto riguarda un questo dato prodotto, mi sembra eccessivo affidarsi alla tecnologia. Non ho detto "non affidiamoci affatto alla tecnologia" né di non investire su di essa. Ho detto che si esagera in merito, questo sì. Inoltre, il concetto di malfunzionamento va visto in un ambito più ampio, come l'anamnesi di un paziente. Anche la pillola attualmente sono ormoni ma causano comunque contro-indicazioni, essendo farmaci. Stessa cosa potrebbe fare il chip. Per quel che riguarda l'hackeraggio, c'è gente che si diverte a fare coso molto più semplici/complicate, alla stupidità umana non c'è limite. Ragiono in un'ottica estrema, assolutamente sì. Ma dal momento che si parla di un dispositivo di rilascio di sostanza X (che sia farmaco, ormone, nutella) e finchè comunque è un discorso ipotetico in cui le speculazioni possono sprecarsi, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio :'P
     
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  7. -[Evil]-
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    Madìs, in quella parte che hai quotato non mi rivolgevo a te. Fra i tanti difetti che ho, c'è quello di finire in un mondo tutto mio mentre scrivo (il che causa prolossità, crampi alle dita ecc..), e mentre ti rispondevo ho pensato alla resistenza quasi insensata che alcuni gruppi di persone fanno all'insorgere di queste tecnologie. Quindi non era mia intenzione distorcere nulla. "Parlavo da solo", ecco. Colpa mia.
    Però lo faccio anche per far comprendere meglio agli altri il mio punto di vista.
    Anche perché sono un filantropo inguaribile, quindi quando si tratta di essere umano e tecnologia, per me fidarsi è bene e non fidarsi è male 8D
     
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    non bisogna pensare al metodo contraccettivo applicato solo ai paesi evoluti ma pensiamo a cosa significherebbe un controllo delle nascite nei paesi dove c'è un proliferare di malattie o di traffico di bambini.
    sono in disaccordo con madis per quel che riguarda il rigetto: le percentuali che questo possa accadere sono pressoché nulle, basti pensare ai microchip impiantati agli animali. in ogni caso varrebbe la pena provare, un rigetto è controllabile e risolvibile senza problemi.
    detto questo, non bisogna nemmeno fossilizzarsi sulla sola contraccezione e nemmeno al "come si può scordare una pillola al giorno?" perchè, se spaziamo nelle applicazioni del farmaco, ci sono farmaci che se non presi posso portare gravi conseguenze e scordarsene può succedere, per quanto sembri impossibile(?).
    se fosse applicabile ad altri farmaci io me lo farei impiantare anche oggi stesso, senza alcun dubbio.
     
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  9. Jessy94_TDM
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    In realtà io lo vedo molto più utile per altri farmaci (mi viene da pensare insulina) e no,il fatto dei paesi in via di sviluppo/ ad alto tasso di nascita non si controlla con la forza,ma con l'educazione. Nessun microchip servirà mai a nulla in paesi del genere senza una base educativa,e impiantarli forzatamente contro di essa sarebbe come se mi prendessero per strada e me lo iniettassero. Se c è un utilità di questa scoperta (dove più che rigetto io parlerei di conseguenze,e ce ne sono nella coca cola che beviamo una volta all'anno,figurati in un microchip)è proprio per medicinali più avanzati e secondo me utile nei farmaci "a vita",soprattutto nelle persone anziane che iniziano ad avere problemi di memoria,o nei bambini che cosi potrebbero lasciare casa senza"la pillola delle sei" . Per i contraccettivi non mi sembra una buona idea,non tanto perché c'è la pillola etc,ma perché già esistono metodi a lungo termine che non sono monitorati da altri e che sono abbastanza a "breve " termine da potervi rimediare in fretta,senza esporsi a radiazioni non necessarie
     
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    CITAZIONE (Jessy94_TDM @ 24/8/2014, 00:07) 
    In realtà io lo vedo molto più utile per altri farmaci (mi viene da pensare insulina) e no,il fatto dei paesi in via di sviluppo/ ad alto tasso di nascita non si controlla con la forza,ma con l'educazione. Nessun microchip servirà mai a nulla in paesi del genere senza una base educativa,e impiantarli forzatamente contro di essa sarebbe come se mi prendessero per strada e me lo iniettassero.

    non si può educare un popolo che non vuole essere educato e se ci si riuscisse di certo non ci si metterebbe un decennio ma saremmo nell'ordine di secoli, tempo sufficiente per ripopolare un pianeta.
    la natura insegna che il sovrappopolamento, accompagnato dalle malattie, non è bene. I ratti, ad esempio, hanno una vita media di due anni, in natura. In caso contrario vivremmo sotto il loro dominio.
    Non voglio paragonare la vita umana a quella di un ratto, voglio solo dire che il controllo, dove non c'è controllo, non sempre è male.
     
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  11. Jessy94_TDM
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    Su questo concordo,anzi,studiando ecologia direi che se vogliamo evitare una guerra mondiale,o muore qualche milione di persone o si stoppano le nascite. Quello che dico è che forzare una cosa del genere andrebbe anche contro i diritti umani. Perché loro e non gli americani che arrivano fino a sei figli?
    comunque stanotte pensandoci mi chiedo come faccia a durare cosi tanto,praticamente. Se rilascia ormoni continuamente per dieci anni,dove li prende? Li sintetizza nel corpo? Fa da catalizzatore?
     
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  12. -[Evil]-
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    L'articolo dice che il serbatoio è di 1,5 cm, quindi più che sufficiente per conservare un'enorme quantità di ormoni. C'è scritto che il microchip va cambiato ogni 16 anni ma non c'è scritto cosa fare con il contenitore in questione. Beh, per fare delle stime ci vogliono delle nozioni di biologia molecolare che io non ho ma che hanno (mi auguro) quelli della MICROchips xD

    Anche io diffido dell'educazione come metodo più efficiente per arginare la sovrappopolazione. Se c'è bisogno di educazione? Ovviamente, ma da qui a dire che sia questa una possibile soluzione... no, anche e soprattutto per i motivi che ha scritto giulia. Allo stesso modo trapiantare a miliardi di persone questo microchip non è fattibile, perché le persone di cui ne hanno più bisogno, non hanno i soldi per farselo impiantare. Dovrebbe pagare tutto l'Occidente, ed ovviamente sappiamo tutti che questa è fantascienza.
    Però sono curioso di vedere il modo in cui questa tecnologia progredisce. I telefoni cellulari si sono diffusi in Africa grazie al fatto che noi "buttiamo" un cellulare ogni anno, quasi, per ciascuno di noi. Quindi le coste africane sono piene di vecchi cellulari Nokia. Quando saranno passati di moda, arriveranno anche gli smartphone. Ed alla fine arriveranno anche le tecnologie che a noi oggi sembrano così futuristiche. È comunque un sacco di tempo, quindi direi che se è di una soluzione veloce ed efficiente che ci serve, il prodotto di MICROchips non fa al caso nostro.
     
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  13. Jessy94_TDM
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    Mai detto che l'educazione è la soluzione,basta guardare le quattordicenni italiane per rendersene conto. Ma senza educazione non lo accetterebbero,e impiantarli senza accettarlo è equivalente alla dittatura cinese (senza considerare il lato economico che ha evidenziato evil).
    comunque in tutto ciò i maschietti mai niente? :D
     
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12 replies since 22/8/2014, 11:29   87 views
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