Contraccettivi, divorziati e coppie gay: le risposte dei fedeli scuotono i vescovi

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  1. Ankh
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    CITAZIONE
    Contraccettivi, divorziati e coppie gay: le risposte dei fedeli scuotono i vescovi

    La stragrande maggioranza dei fedeli percepisce il no della Chiesa alla contraccezione come «un’ingerenza nella vita della coppia» e sulle «situazioni difficili» di coppie di fatto, famiglie allargate e divorziati risposati chiede che la Chiesa non assuma «l’atteggiamento di giudice che condanna, ma quello di madre che sempre accoglie i suoi figli e cura le loro ferite in vista della guarigione». È esattamente quanto riportato dall’arcivescovo Bruno Forte nel testo ufficiale che servirà come base di discussione per il Sinodo sulla famiglia al quale parteciperanno ad ottobre prossimo i vescovi di tutto il mondo. Si tratta di un documento elaborato sulle risposte ad un questionario in 38 domande inviato lo scorso novembre ai fedeli ed al quale hanno risposto l’85% delle 114 conferenze episcopali.

    LE RISPOSTE AL QUESTIONARIO – Forte, che è segretario del Sinodo, come riporta Gian Guido Vecchi sul Corriere della Sera, parla di «una Chiesa accogliente, in uscita» e di un documento, redatto tenendo conto di quanto espresso dai fedeli, che esprime «rigore e onestà nel non chiudere gli occhi di fronte ad alcun problema, per quanto inquietante o scomodo possa sembrare». La maggior parte dei fedeli, ad esempio, si dice contraria alla maggior parte delle leggi che permettano adozioni alle coppie gay ma se una coppia omosessuale chiede il battesimo del bambino, dicono i fedeli, «il piccolo dev’essere accolto con la stessa cura, tenerezza e sollecitudine che ricevono gli altri bambini». Mentre le ragazze madri vanno ammirate «per l’amore e il coraggio con cui hanno accolto la vita concepita nel loro grambo e crescono ed educano i figli» e meritano un «sostegno speciale» nella società e la «sollecitudine» di una «famiglia» nella Chiesa. Insomma, dalla consultazione arrivano chiare indicazioni sulla linea che si vorrebbe veder attuate. Indicazioni di cui probabilmente la gerarchia vaticana non potrà non tener conto. Il questionario era composto da domande su argomenti un tempo ritenuti imbarazzanti, le risposte serviranno come «strumento di lavoro» per i vescovi, il campione di intervistati è stato molto ampio. Un’altra delle rivoluzioni volute da Papa Francesco.

    fonte: giornalettismo.it
     
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